20 luglio 2011

Inpgi: approvata la riforma previdenziale

Maggiore solidità ai conti dell’Istituto anche nel lungo periodo

Autore: Redazione Fiscal Focus

Premessa- Il 15 luglio 2011, il Consiglio d’amministrazione dell’Inpgi, coadiuvato dalle Parti sociali, ha approvato all’unanimità la riforma previdenziale che incide positivamente sul bilancio attuariale. Infatti il Presidente dell’Inpgi, Andrea Camporese, ha annunciato con soddisfazione che “la profonda “gobba” previdenziale che era prevista tra il 2020 ed il 2040 tende di fatto quasi a scomparire, il patrimonio dell’Istituto sarà sempre crescente e nei prossimi 50 anni non intaccheremo le riserve accantonate”.

Aliquote IVS- La riforma approvata pochi giorni fa prevede che l’aumento contributivo a carico delle aziende sarà di tre punti percentuali nell’arco di cinque anni, tra il 2012 ed il 2016.
In particolare, l’aliquota contributiva IVS (Invalidità, Vecchiaia e Superstiti) a carico delle aziende, attualmente pari al 20,28%, salirà:
1. Di un punto dal 1° gennaio 2012, arrivando al 21,28%;
2. Di un secondo punto percentuale di aumento che, decorrerà dal 1° gennaio 2014, quando l’aliquota salirà al 22,28%;
3. Di un terzo punto, a partire dal 1° gennaio 2016, che porterà l’aliquota al 23,28%, mentre resterà invariata l’aliquota a carico dei dipendenti, pari all’8,69%.

Pensionamenti- Le donne sono le destinatarie per eccellenza di questa riforma previdenziale; infatti è stata prevista che la loro età pensionabile sarà aumentata progressivamente a 65 anni nell’arco di dieci anni, tra il 2012 ed il 2021.

Nel dettaglio:
1. 61 anni dal 1° luglio 2012 e fino al 2014;
2. 62 anni dal 1° gennaio 2015;
3. 63 anni dal 1° gennaio 2017;
4. 64 anni dal 1° gennaio 2019;
5. 65 anni dal 1° gennaio 2021, quando poi la riforma entrerà in regime.

Le giornaliste che vorranno, comunque, andare in pensione a 60 anni, lo potranno fare nel periodo transitorio fino al 2020, subendo delle penalizzazioni ridotte: ad esempio una penalizzazione del 2,3%, nel caso di pensionamento avvenuto con un anno di anticipo.

Sgravi contributivi- L’ultima novità introdotta, dalla riforma approvata il 15 luglio 2011, sono i forti sgravi contributivi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, da praticante a caposervizio; infatti saranno del 60% per tre anni a favore delle aziende, non in stato di crisi, con una riduzione del 12% del costo del lavoro, ovvero l’aliquota IVS scenderà da oltre il 20% a poco più dell’8%.
Dagli sgravi saranno, comunque, esclusi i pensionati e le aziende che hanno effettuato licenziamenti; invece, saranno inclusi tutti i contratti giornalistici, compresi quelli adottati dalla Fieg e dall’Aeranti Corallo.

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