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L’INPGI, con il Comunicato Stampa del 21 febbraio 2016, ha reso noto l'avvenuta approvazione della riforma previdenziale varata dal Consiglio di Amministrazione dell'INPGI il 28 settembre 2016. I Ministeri (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Ministero dell’Economia e delle Finanze) – condividendone l’impianto complessivo sul piano sostanziale – hanno, infatti, dato il via libera agli interventi correttivi del regime previdenziale dell’ente, deliberati per garantire la sostenibilità della gestione nel medio-lungo periodo. Tra gli interventi di maggior rilievo è possibile ravvisare la pensione di vecchiaia a 66 anni per gli uomini e 64 anni per le donne, con maturazione di almeno 20 anni di contributi, a decorrere dal 1° gennaio 2017. Le differenze anagrafiche di accesso alla pensione di vecchiaia fra uomini e donne si assottiglieranno nel 2018 (66 anni e 7 mesi per gli uomini e 65 anni e 7 mesi per le donne), per poi parificarsi nel 2019 quando entrambi potranno collocarsi a riposo solo dopo aver compiuto 66 anni e 7 mesi.
Nel contempo, è stata approvata l’introduzione di un contributo di solidarietà da applicare, in via temporanea e per la durata di 3 anni, a tutti i trattamenti di pensione erogati dall’INPGI con importo pari o superiore a 38.000,00 euro lordi annui, con percentuali crescenti in base alle diverse fasce reddituali. I Ministeri, in particolare, hanno sottolineato come tale misura costituisca – in adesione ai criteri esposti in proposito dalla Corte Costituzionale – una efficace attuazione del principio di equità intergenerazionale posto alla base dei sistemi previdenziali.
(prezzi IVA esclusa)