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Premessa – Le organizzazioni datoriali (Assolavoro e Assosomm) e i sindacati di categoria (NidiL Cgil, Felsa Cisl e UilTem.p@) hanno finalmente firmato il nuovo contratto di lavoro nazionale per i lavoratori in somministrazione. L'accordo, valido fino al 2017, prevede misure e prestazioni che favoriscono la competitività delle imprese e garantiscono maggiori tutele per i lavoratori. In particolare, viene confermato e rinforzato il ruolo centrale che ha il sistema di welfare di settore (tutto finanziato con risorse private) e si punta su relazioni sindacali più articolate anche su base territoriale. Tra gli elementi più rilevanti vi è la sperimentazione di un istituto nuovo di flessibilità garantita che prevede una contropartita retributiva a fronte della disponibilità del lavoratore per un periodo di tempo predefinito. La stesura del testo del nuovo CCNL si concluderà entro il prossimo 1° dicembre.
Obiettivo – L'obiettivo è diffondere ulteriormente la somministrazione in settori caratterizzati da forte stagionalità e discontinuità di lavoro, garantendo un corrispettivo ad hoc per il lavoratore. I lavoratori interessati dal rinnovo del CCNL riguarda oltre 600 mila occupati.
Le tutele – Numerose sono le tutele previste. Innanzitutto, viene confermato il metodo del “divisore unico” per calcolare la paga oraria, via libera agli scatti d'anzianità “anche nel caso di missioni rinnovate nell'arco di 15 giorni”, maggiori garanzie nello sfruttamento delle ferie. E, ancora, dotazione cospicua per la maternità (si passa da 1.400 euro a 2.250 euro), nonché per la copertura dell'asilo (da 80 a 100 euro).
Formazione - Spazio anche all'acquisizione di competenze, poiché sia ai lavoratori a tempo indeterminato sia agli apprendisti è autorizzato l'accesso alla formazione continua per ottenere brevetti professionali, “ovvero ad inizio del rapporto”, con pagamento dell'indennità di disponibilità fino a un massimo di 40 ore finanziate da un apposito fondo, in caso di superamento del periodo di prova; per chi ha un inquadramento a termine, viene attivato un catalogo di voucher, alimentato da proposte da parte degli enti accreditati e delle rappresentanze sindacali territoriali.
L’intoppo – Il rinnovo del CCNL lascia però una questione irrisolta, ossia la modalità di computo del Tfr, in presenza di missioni di durata inferiore a 15 giorni, aspetto su cui le parti sociali contano di tornare. "Su questo aspetto i sindacati, in considerazione della ingente quantità di missioni di breve durata, intraprenderanno una mirata campagna informativa e le opportune iniziative al riguardo", si legge nel comunicato dei sindacati.