20 aprile 2015

La Qu.I.R. fa scattare il bonus 80 euro

Se i soggetti con Irpef netta pari a zero, in conseguenza della liquidazione della Qu.I.R., generano un’imposta a debito hanno diritto al bonus Renzi.

Autore: Redazione Fiscal Focus
Negli ultimi mesi, si è parlato molto della convenienza o meno dell’opportunità per i lavoratori del settore privato di poter monetizzare il proprio TFR mensilmente in busta paga (c.d. Qu.I.R.). Benché la convenienza sia soggettiva, da un lato, abbiamo una maggiore liquidità mensile (incremento retributivo pari al 7,40% circa) accompagnata da una retribuzione non imponibile ai fini previdenziali, dall’altro, però, si rileva una maggiore tassazione, la riduzione delle detrazioni spettanti per lavoro dipendente e familiari a carico, una maggiore aliquota marginale di tassazione IRPEF e addizionali (si applica l’aliquota ordinaria anziché quella separata), e per finire un aumento di reddito ai fini ISEE e per il calcolo dell’ANF.

Ora, però, è venuta a galla una ragione in più per richiedere la Qu.I.R., ed in particolare per quei soggetti che presentano un’Irpef netta pari a zero. Quest’ultimi, come stabilito dal D.L. n. 66/2014, restano esclusi dal bonus 80 euro in quanto l’imposta lorda sul reddito da lavoro dipendente deve essere superiore alle detrazioni per lavoro spettanti. Tuttavia, se per effetto della liquidazione mensile della Qu.I.R. (su cui si applica la tassazione ordinaria) si genera un’imposta a debito, allora scatta anche il bonus 80 euro.

L’importantissima precisazione è stata fornita dal sottosegretario all’economia, Enrico Zanetti, in risposta a un’interrogazione in commissione finanze alla camera.
Il dubbio è sorto a seguito di un’attenta lettura dell’art. 4, co. 3 del D.P.C.M. n. 29/2015, il quale stabilisce espressamente che “Ai soli fini della verifica dei limiti di reddito complessivo di cui all'articolo 13, comma 1-bis, del TUIR, non si tiene conto della Qu.I.R.”, nulla disponendo però in merito alla possibilità che l’Irpef generata dalla liquidazione mensile del TFR possa essere utilizzata per far passare un soggetto da incapiente a capiente.

A colmare il vuoto normativo ci ha pensato direttamente il Ministero dell’Economia, stabilendo che l’Irpef derivante dalle Qu.I.R. concorre sicuramente a generare imposta lorda a debito. Quindi, il maggior carico fiscale sul TFR anticipato potrebbe essere comunque più che compensato in alcuni casi della percezione del bonus di 80 euro (pari a 960 euro complessivi).

Gli altri requisiti
– È chiaro che il bonus Renzi spetta al verificarsi delle altre due condizioni essenziali, che sono:
  • reddito complessivo non superiore a 24.000 euro (con meccanismo di décalage fino a 26.000 euro);
  • e la titolarità di un reddito di lavoro dipendente (art. 49, c. 1 del TUIR) ovvero assimilato a quelli di lavoro dipendente (art. 50, c. 1 del TUIR).
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