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Premessa – Si attesta al 43,4% la percentuale delle ore di cassa integrazione guadagni (CIG) effettivamente utilizzate in rapporto al numero delle ore autorizzate nei primi 7 mesi del 2011. Lo rende noto l'INPS con un comunicato stampa diffuso in data 18 ottobre 2011, precisando fra l’altro che nel periodo considerato sono stati effettivamente usati dalle aziende 257,1 milioni di ore (a fronte dei 428 milioni chiesti) in forte calo rispetto ai 360 milioni utilizzati dalle aziende l'anno scorso (-28,6%) nello stesso periodo. Un fenomeno non molto positivo visto che riducendo i periodi di sospensione totale o parziale del rapporto di lavoro, salgono di conseguenza quelli di interruzione definitiva.
L’uso maggiore delle ore autorizzate – Come di consueto, l’uso maggiore delle ore autorizzate è quello per la CIGO (49,4%), mentre l’utilizzo reale delle ore autorizzate per la CIGS e in deroga è pari al 41,6%. Dati che si confermano sostanzialmente in linea con quelli registrati nel primo semestre dell’anno in corso.
Confronto dati “2011 su 2010” – Dal punto di vista tendenziale, effettuando un confronto rispetto allo stesso periodo del 2010 si evidenzia una leggera contrazione del tasso inerente alla sospensione totale o parziale dei rapporti lavorativi. In particolare, la percentuale della CIGO è passato dal 57,8% del 2010 al 49,4% del 2011; mentre per quanto riguarda la CIGS si è passati dal 48,9% del 2010 al 41,6% dell’anno in corso. Al fine di inquadrare tale fenomeno in maniera più generale, l’INPS fornisce anche i dati rispetto alla media complessiva, la quale è scesa dal 51,4% del 2010 al 43,4% del 2011.
Antonio Mastrapasqua – Al riguardo si esprime il presidente dell’INPS, Antonio Mastrapasqua, commentando: “Con il passare dei mesi il dato del tiraggio evidenzia con sempre maggiore certezza la sostanziale stabilità dell'uso delle ore di cassa integrazione, che si attesta in una percentuale decisamente al di sotto del 50% delle ore autorizzate. Questo dimostra che le aziende sono ancora in qualche modo preoccupate per la crisi economica; anche se proprio lo scarso utilizzo della CIG richiesta segnala una discreta vitalità del sistema produttivo”.