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Premessa – A decorrere dal prossimo anno la pensione di vecchiaia si allontanerà di ulteriori 3 mesi. Infatti, a causa dell’adeguamento con la speranza di vita stimata dall’ISTAT, introdotta dalla manovra “Salva-Italia” (L. 214/2011), l’età pensionistica si attesterà a 66 anni e 3 mesi; mentre le lavoratrici private e autonome potranno pensionarsi rispettivamente a 62 anni e 3 mesi e 63 anni e 9 mesi. Ricordiamo che oltre all’età anagrafica su illustrata è indispensabile aver maturato almeno 20 anni di contributi.
Riforma pensioni 2012 – La riforma delle pensioni, messa a punto nel dicembre 2011 dal Governo Monti, punta in particolare su un graduale processo di livellamento al rialzo dell’età pensionistica, tant’è che vedrà convogliare la pensione di vecchiaia verso una sola soglia anagrafica (66 anni e 7 mesi entro il 2018), sia uomini che donne.
Adeguamento speranza di vita – Come detto, l’obiettivo verrà raggiunto grazie all’adeguamento con la speranza di vita. In particolare, si tratta di un sistema introdotto dalla manovra estiva del 2009 (L. n. 102/2009) e stabilisce che l’accesso al sistema pensionistico italiano deve essere adeguato all’incremento della speranza di vita accertato dall’ISTAT. Il concetto è che se la vita media di ogni individuo aumenta, ci sarà un adeguamento al rialzo dei requisiti per l’accesso alla pensione. Questo procedimento punta a garantire l'equilibrio nel lungo periodo delle gestioni pensionistiche, in quanto alza l'asticella dei requisiti previdenziali ogni volta che l'età media cresce, evitando quindi che l'allungamento della vita si traduca in una maggiore spesa per il sistema previdenziale. Inizialmente, con la suddetta legge l’adeguamento veniva calcolato ogni cinque anni; mentre, a partire dal 2015 in poi, con la L. n. 122 del 2010 fu introdotto l’aumento ogni tre anni (e non cinque). Successivamente è intervenuto il D.L. n. 98/2011 (prima Manovra d’estate), che ha anticipato la decorrenza al 1° gennaio 2013 e l’obbligo per l’ISTAT di comunicare i dati relativi alla “speranza di vita” è stato anticipato al 2011.
Pensioni di vecchiaia – Mediante il suddetto meccanismo, l’età anagrafica sia di uomini che donne si allineerà, nel 2018, a 66 anni e 7 mesi. Per capire meglio come si sviluppano nel tempo gli effetti della speranza di vita, si illustra dal 2013 fino al 2018 l’età anagrafica per accedere alla pensione di vecchiaia. Dunque, i lavoratori del pubblico impiego potranno accedere ai trattamenti pensionistici, dal 2013 fino al 2015, a 66 anni e 3 mesi; mentre dal 2016 fino al 2018 l’età anagrafica aumenta a 63 e 7 mesi. Per le dipendenti del settore privato, invece, l’accesso ai trattamenti pensionistici si attesta a 62 anni e 3 mesi per il 2013, mentre nel biennio 2014-2015 e 2016-2017, l’età aumenta rispettivamente a 63 anni e 9 mesi e 65 anni e 7 mesi; nel 2018 l’età pensionistica s’incrementa di un ulteriore anno a 66 e 7 mesi. Infine abbiamo le lavoratrici autonome che devono seguire la seguente scaletta: 63 anni e 9 mesi nel 2013; 64 anni e 9 mesi nel biennio 2014-2015; 66 anni e 1 mese nel biennio 2016-2017; 66 anni e 7 mesi nel 2018.