24 novembre 2011

Pensioni in continua trasformazione

Pronti gli interventi per riorganizzare il sistema previdenziale
Autore: Redazione Fiscal Focus

Premessa – Incontrare le parti sociali il prima possibile. È questo l’obiettivo del nuovo ministro del Welfare, Elsa Fornero, al fine pianificare una tabella di marcia per la nuova riforma previdenziale. Ad oggi, in attesa che il Ministro del Lavoro completi la sua squadra al ministero, numerosi sono le ipotesi che circolano in merito, tra cui: applicazione del sistema contributivo per tutti; superamento dei trattamenti di anzianità e l’ennesimo innalzamento a regime della soglia di vecchiaia dai 67 anni (previsti dalla recente Legge di Stabilità per il 2012) a 70 anni. Al riguardo, si è espresso lo stesso premier, Mario Monti, specificando che le pensioni dovrebbero rientrare nella cosiddetta seconda fase del programma del Governo, senza perdere ulteriore tempo.

Gli interventi – Nonostante il ministro del Welfare abbia dato assoluta priorità al completamento della sua squadra al ministero, fin dal momento della sua nomina chiaro era il cavallo di battaglia: intervenire immediatamente sul sistema previdenziale. Infatti, negli ultimi giorni non si fa altro che parlare di alcuni interventi da realizzare, tra cui:
- contributivo per tutti nella forma pro rata: ciò porterebbe, dunque, all’eliminazione dei privilegi e dell’adozione di misure improntate all’equità, soprattutto per garantire maggiori certezze alle giovani generazioni. L’estensione a tutti i trattamenti pensionistici del metodo contributivo pro rata dovrebbe interessare solo la contribuzione versata a partire dall’inizio del prossimo anno. Ricordiamo che attualmente tale sistema è garantito a coloro che al 31 dicembre 1995 avevano maturato più di 18 anni di contribuzione. Per i lavoratori in possesso a quella data di meno di 18 anni di versamenti era previsto il contributivo pro rata (quota retributiva solo fino al 1995);
- innalzamento dell’età pensionabile: innanzitutto, quel che avrebbe ideato il ministro del Welfare sarebbe quello di eliminare il pensionamento di anzianità (pensionamento anticipato), accelerare il percorso previsto per portare a regime i 67 anni ad oggi previsti nel 2026 (Legge di stabilità 2012) e successivamente innalzare ulteriormente l’età pensionabile a 70 anni. Ma l’ipotesi più plausibile, al momento, è il ricorso ad un meccanismo flessibile di uscite con un’età minima di 62-63 anni e un’età massima di 70 anni, ancorato a un dispositivo di incentivi e disincentivi. Nel senso che ci saranno delle penalizzazioni per chi esce dal lavoro prima dei 65 anni e microincentivi per i lavoratori che optano per il pensionamento da 66 anni in su. A ciò si accompagnerebbe l’anticipo dal 2013 al 2012 dell’adeguamento della speranza di vita stimata dall’Istat.

Antonio Mastrapasqua – Al riguardo è intervenuto il presidente dell’INPS, Antonio Mastrapasqua: “mi sembra che ci sia la volontà di finire il percorso iniziato sulle pensioni di anzianità, i privilegi e le disparità e completare quanto fatto negli ultimi anni sulla previdenza”. Per effetto dell’avvio della spending review, proprio l’Istituto previdenziale potrebbe essere oggetto dei prossimi interventi che il ministro Fornero dovrebbe mettere a punto. Infatti, la Fornero starebbe pensando alla riorganizzazione degli enti previdenziali attraverso la nascita di un super-Istituto. Trova spazio nel programma del ministro anche l’intervento sulle pensioni di invalidità e reversibilità che dovrebbe arrivare con l’attuazione della delega fiscale e assistenziale all’esame del Parlamento.

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