5 maggio 2014

Prepensionamenti P.A. Solo per eccedenza di personale

Il prepensionamento è a discrezione dell’amministrazione e non può essere scelto dal dipendente

Autore: Redazione Fiscal Focus
Premessa – Ok al prepensionamento nelle pubbliche amministrazioni in caso di eccedenza (o soprannumerarietà). Non si tratta, infatti, di un diritto soggettivo del lavoratore per evitare i nuovi requisiti della pensione di vecchiaia o anticipata, bensì di una scelta che opera l'amministrazione nel contesto dei piani di razionalizzazione degli assetti organizzativi e di riduzione della spesa di personale. A chiarirlo è la circolare 4/2014 della Funzione pubblica.

Prepensionamenti P.A. –
In particolare, stiamo parlando della possibilità concessa a tutte le pubbliche amministrazioni, regioni ed enti locali compresi, di poter collocare in pensione chi è in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi validi ante riforma Fornero o che li possono conseguire in tempo utile per perfezionare il requisito entro il 31 dicembre 2016.

Eccedenza o soprannumerarietà di personale –
Innanzitutto, la suddetta circolare chiarisce una volta per tutte i concetti di "soprannumerarietà" e di "eccedenza" di personale. Il primo caso è quello in cui il personale in servizio supera la dotazione organica in tutte le qualifiche, categorie e aree. Il secondo termine indica, invece, la situazione in cui i lavoratori in servizio superano la dotazione organica solo in alcune qualifiche, categorie o aree in modo da permetterne un’eventuale ricollocazione. Tali casi possono verificarsi solo in determinate situazioni quali riduzione obbligatoria delle dotazioni organiche per le amministrazioni centrali; ragioni funzionali; ragioni finanziarie che possono portare a squilibrio dei bilanci; piani di ristrutturazione decisi autonomamente dagli enti.

Il meccanismo –
Per poter procedere al prepensionamento bisogna innanzitutto produrre una dichiarazione di soprannumero o eccedenza di personale secondo quanto disposto dall'articolo 33 del D.Lgs. 165/2001. Successivamente, occorre effettuare una ricognizione delle posizioni dei lavoratori che potrebbero risultare in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi vigenti prima del decreto legge 201/2011. In seguito, va chiesto all'Inps la certificazione del diritto a pensione e della relativa decorrenza. L'istituto previdenziale ha 30 giorni di tempo per dare risposta richiedendo l'ulteriore certificazione di eventuali periodi mancanti. Infine, bisogna tener presente che i posti eliminati a seguito del prepensionamento non possono essere più ripristinati e che i prepensionamenti non sono mai utili a definire il budget da destinare a nuove assunzioni.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy