Premessa – Ok al prepensionamento nelle pubbliche amministrazioni in caso di eccedenza (o soprannumerarietà). Non si tratta, infatti, di un diritto soggettivo del lavoratore per evitare i nuovi requisiti della pensione di vecchiaia o anticipata, bensì di una scelta che opera l'amministrazione nel contesto dei piani di razionalizzazione degli assetti organizzativi e di riduzione della spesa di personale. A chiarirlo è la circolare 4/2014 della Funzione pubblica.
Prepensionamenti P.A. – In particolare, stiamo parlando della possibilità concessa a tutte le pubbliche amministrazioni, regioni ed enti locali compresi, di poter collocare in pensione chi è in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi validi ante riforma Fornero o che li possono conseguire in tempo utile per perfezionare il requisito entro il 31 dicembre 2016.
Eccedenza o soprannumerarietà di personale – Innanzitutto, la suddetta circolare chiarisce una volta per tutte i concetti di "soprannumerarietà" e di "eccedenza" di personale. Il primo caso è quello in cui il personale in servizio supera la dotazione organica in tutte le qualifiche, categorie e aree. Il secondo termine indica, invece, la situazione in cui i lavoratori in servizio superano la dotazione organica solo in alcune qualifiche, categorie o aree in modo da permetterne un’eventuale ricollocazione. Tali casi possono verificarsi solo in determinate situazioni quali riduzione obbligatoria delle dotazioni organiche per le amministrazioni centrali; ragioni funzionali; ragioni finanziarie che possono portare a squilibrio dei bilanci; piani di ristrutturazione decisi autonomamente dagli enti.
Il meccanismo – Per poter procedere al prepensionamento bisogna innanzitutto produrre una dichiarazione di soprannumero o eccedenza di personale secondo quanto disposto dall'articolo 33 del D.Lgs. 165/2001. Successivamente, occorre effettuare una ricognizione delle posizioni dei lavoratori che potrebbero risultare in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi vigenti prima del decreto legge 201/2011. In seguito, va chiesto all'Inps la certificazione del diritto a pensione e della relativa decorrenza. L'istituto previdenziale ha 30 giorni di tempo per dare risposta richiedendo l'ulteriore certificazione di eventuali periodi mancanti. Infine, bisogna tener presente che i posti eliminati a seguito del prepensionamento non possono essere più ripristinati e che i prepensionamenti non sono mai utili a definire il budget da destinare a nuove assunzioni.
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