1 giugno 2016

Stop al Caporalato. Firmato il protocollo

Autore: redazione fiscal focus
Con la firma del Protocollo contro il caporalato e lo sfruttamento lavorativo in agricoltura da parte del Ministro del Lavoro Poletti è stato dato un punto di svolta alla lotta contro questo fenomeno avulso in diverse, se non in tutte le regioni d’Italia, e che si fa sentire in maniera massiccia soprattutto nel periodo estivo.
In particolare il documento è stato firmato anche dal Ministro delle Politiche Agricole Martina e dal Ministro dell’Interno Alfano, proprio con l’intento di creare una rete di soggetti che possano migliorare le iniziative volte a ridurre e sanzionare il fenomeno del caporalato.
I soggetti coinvolti – L’intesa, di rilevanza fondamentale nella lotta al caporalato, e in maniera riflessa anche alla criminalità organizzata che spesso realizza questi fenomeni, è stata sottoscritta anche dal neo-istituito Ispettorato Nazionale del Lavoro (che riunisce ora le ispezioni di INPS, INAIL e MLPS), e da numerose regioni quali Basilicata, Calabria, Campania, Piemonte, Puglia e Sicilia, nella maggior parte delle quali effettivamente il fenomeno è di rilievo (con particolare riferimento, come segnalato nel comunicato stampa del MLPS, ai territori di Bari, Caserta, Foggia, Lecce, Potenza, Ragusa e Reggio Calabria). Ancora, numerose sono state le associazioni di categoria firmatarie, tra le quali Coldiretti, Libera e Croce Rossa Italiana.
Gli scopi delle intese – Per coordinare le varie funzioni assegnate ai diversi firmatari, sarà prevista la costituzione di un Gruppo di lavoro che dovrà occuparsi di un’armonizzazione amministrativa e tecnica attraverso la creazione di un programma e di un calendario lavori. All’interno del Protocollo, ruolo di primo piano è stato assegnato al Ministero del Lavoro, deputato a facilitare il confronto fra le parti sociali e alla promozione della sensibilizzazione e dell’informazione sul fenomeno, anche attraverso campagne che incentivano la conoscenza dei doveri riguardanti la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Con riguardo al controllo sul territorio, sarà invece deputato il Ministero delle Politiche Agricole, che attraverso le risorse del Corpo Forestale dello Stato (con l’affiancamento dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro) promuoverà una serie di iniziative e di controlli in grado di rendere più efficaci le verifiche sul territorio.
Le azioni previste – Molte sono le attività previste dal Protocollo, tra le quali rivestono un ruolo di spicco sicuramente tutte le attività volte non solo alla vigilanza sul fenomeno, ma anche a prevenire i fattori di rischio per i lavoratori, i quali si trovano in condizioni precarie che in molti casi mettono a repentaglio anche le loro vite. A tal proposito sarà infatti prevista l’istituzione di presidi medico-sanitari mobili allo scopo di velocizzare il primo soccorso, la promozione di bandi che permettano l’ospitalità nei confronti dei lavoratori stagionali in condizioni dignitose e salubri, creazione centri di servizio e di assistenza socio-sanitari derivanti dall’utilizzo di beni immobili disponibili o confiscati alla criminalità organizzata. Ma ancora, tutte le attività connesse con la mediazione culturale, con la creazione di un circuito efficace di domanda/offerta presso i Cpi, così come di sportelli informativi e distribuzione di viveri e acqua ai lavoratori stagionali saranno tra le attività che gli enti elencati si impegnano a portare avanti.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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