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Con l’avvicinarsi del periodo natalizio, i lavoratori dipendenti e i pensionati si apprestano a ricevere la tanto attesa tredicesima che, quest’anno, supera i 50 miliardi di euro. Ad essere interessati sonooltre 38 milioni di persone tra dipendenti e pensionati pubblici e privati. Nel settore privato, in particolare, l’aumento rispetto all’anno 2014 è stato piuttosto contenuto: poco più di 8 euro per un operaio, 12 euro per un impiegato, 30 euro per un quadro, 68 euro per un dirigente e appena 6 euro per un apprendista.
I dati arrivano dall’indagine condotta dalla Fondazione Studi CdL, la quale segnala che nel 2015 sono 127.000 famiglie in più che – per gli effetti del Jobs Act e per i primi segnali di ripresa economica - riceveranno nei prossimi giorni una tredicesima mensilità rispetto lo scorso anno.
Dall’analisi, inoltre, emerge che su un campione del 5% di lavoratori del settore privato, la tredicesima mensilità sarà spesa: per il 45% in regali o consumi in genere legati ai festeggiamenti; per il 25% in viaggi e per il 30% in risparmio.
La somma, come noto, è stata prevista in questo periodo proprio per permettere una maggiore disponibilità economica durante il periodo natalizio che lavoratori e pensionati utilizzano soprattutto nei consumi. In generale la 13ma mensilità dovrebbe corrispondere ad una mensilità ordinaria corrisposta durante l’anno.
L’analisi – Volgendo un rapido sguardo ai dati forniti dai CdL, è possibile notare che solo la pubblica amministrazione tra dipendenti e pensionati corrisponderà oltre 14 miliardi di euro, poco più di 37 miliardi invece giunge dal settore privato. Nel settore privato, in particolare, si registra un aumento di tredicesime rispetto allo scorso anno di circa 400 milioni di euro. A trainare l’aumento è stato il settore commercio con il rinnovo contrattuale. Sono interessati oltre 17 milioni di dipendenti pubblici e privati e quasi 21 milioni di pensioni.
Quanto al valore medio della tredicesima mensilità, nel 2015 abbiamo i seguenti importi:
"Negli ultimi anni – ricorda il Segretario della CGIA Renato Mason - si è assistito a un crollo vertiginoso dei consumi natalizi in Italia, scesi dal periodo pre-crisi ad oggi di circa il 50 per cento. Si stima che in 7 anni le famiglie hanno tagliato le spese natalizie di oltre 8 miliardi di euro. Speriamo che dal mese prossimo si ritorni a spendere ridando così fiato alla domanda interna che nonostante sia in aumento rimane ancora troppo contenuta".