11 novembre 2011

Tris di provvedimenti per i giornalisti

Approvata dal Ministero del Lavoro e dell’Economia la riforma varata lo scorso luglio dal Cda dell’Inpgi

Autore: Redazione Fiscal Focus
Premessa – Sgravi contributivi, aumento dell’aliquota Ivs e innalzamento dell’età pensionabile delle donne. Sono questi i tre provvedimenti approvati, con una nota congiunta, dai Ministeri del Lavoro e dell’Economia, dando il via libera definitivo alla manovra previdenziale promossa dall’Inpgi, al fine di assicurare solidità ai suoi conti anche nel lungo periodo. Pertanto, diventano operativi, secondo diverse decorrenze, i provvedimenti deliberati dal Consiglio d’amministrazione dell’Istituto il 15 luglio scorso. Vediamone ora i principali aspetti.

Lo sgravio contributivo – L’aumento contributivo a carico delle aziende per i prossimi cinque anni, operante a decorrere dal 1° gennaio 2012 fino a dicembre 2016, sarà di tre punti percentuali. Essi saranno a carico delle aziende per i primi tre anni, solo per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e comporteranno una riduzione del costo del lavoro del 60% per effetto della riduzione di 12 punti percentuali dell’aliquota Ivs (precisamente scenderà da oltre il 20% a poco più dell’8%). Così facendo, spiega una nota Inpgi, per i prossimi 50 anni non saranno intaccate le riserve accantonate. Si specifica, inoltre, che saranno esclusi dagli sgravi contributivi i pensionati e le aziende che hanno effettuato licenziamenti, mentre saranno inclusi i contratti giornalistici, compresi quelli adottati dalla Fieg e dall’Aeranti Corallo.

Aumento dell’aliquota Ivs – Per quanto concerne, invece, l’aumento dell’aliquota contributiva Ivs a carico delle aziende, occorre sottolineare che il meccanismo sarà graduale. Nel dettaglio, a decorrere dal 1° gennaio 2012 da 20,28% salirà al 21,28%. Un secondo punto percentuale di aumento decorrerà dal 1° gennaio 2014, quando l’aliquota salirà al 22,28%. Il terzo punto percentuale, a partire dal 1° gennaio 2016, porterà l’aliquota al 23,28%, mentre resterà inalterata l’aliquota a carico dei dipendenti, pari all’8,69%. A regime, comunque, le aliquote Ivs saranno per l’Inpgi ancora inferiori di oltre l’1% a quelle previste per l’Inps (lo 0,53% in meno a carico delle aziende e lo 0,5% in meno a carico dei dipendenti). Come fa giustamente notare il presidente dell’Istituto, Michele Camporese, “ogni punto di aumento vale oltre 14 milioni di euro di entrate nelle casse dell’Istituto”, inoltre aggiunge “il primo punto d’aumento ci ristorerà dalle perdite subite a causa dei prepensionamenti”.

Innalzamento dell’età pensionabile delle donne – L’ultima novità introdotta, ma non per importanza, è l’inevitabile aumento dell’età pensionabile delle donne da 60 a 65 anni. Per le giornaliste, infatti, l’aumento dell’età pensionabile, così come l’aumento dell’aliquota Ivs, sarà graduale e si completerà nell’arco dei 10 anni, precisamente tra luglio 2012 e dicembre 2021. Nel dettaglio, il meccanismo che si seguirà sarà il seguente: 61 anni dal 1/7/2012 al 2014, 62 anni dal 1/1/2015, 63 anni dal 1/1/2017, 64 anni dal 1/1/2019 e 65 anni dal 1/1/2021, quando la riforma entrerà in regime. Nonostante ciò, è data comunque la facoltà alle giornaliste di poter andare in pensione a 60 anni e, nel periodo transitorio fino al 2020, avranno penalizzazioni ridotte; per esempio, una penalizzazione del 2,3% nel caso in cui il pensionamento avvenga con un anno d’anticipo.
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