14 settembre 2015

Via libera all’agricoltura sociale

Autore: Redazione Fiscal Focus
Promuovere l'agricoltura sociale quale aspetto della multifunzionalità delle imprese agricole finalizzato allo sviluppo di interventi e di servizi sociali, socio-sanitari, educativi e di inserimento socio-lavorativo. È questo in buona sostanza l’obiettivo principale della L. n. 141/2015, pubblicata in Gazzetta Ufficiale l’8 settembre scorso, con entrata in vigore prevista per il 23 settembre p.v.
Il provvedimento mira a facilitare l'accesso alle prestazioni essenziali da garantire alle persone, alle famiglie e alle comunità locali in tutto il territorio nazionale e in particolare nelle zone rurali o svantaggiate, e che per questo possono beneficiare di regimi fiscali agevolati.

Attività di agricoltura sociale - Rientrano nelle attività di agricoltura sociale quelle esercitate dagli imprenditori agricoli (art. 2135 c.c.), in forma singola o associata, e dalle cooperative sociali che prevedono:
• l'inserimento socio-lavorativo di lavoratori disabili o svantaggiati o di minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione e sostegno sociale;
• prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali mediante l'utilizzazione delle risorse materiali e immateriali dell'agricoltura per promuovere azioni volte allo sviluppo di abilità e capacità, di inclusione sociale e lavorativa, di ricreazione e di servizi utili per la vita quotidiana;
• prestazioni e servizi che affiancano e supportano terapie mediche, psicologiche e riabilitative finalizzate a migliorare le condizioni di salute e le funzioni sociali, emotive e cognitive dei soggetti interessati anche attraverso l'ausilio di animali allevati e la coltivazione delle piante;
• progetti finalizzati all'educazione ambientale e alimentare, alla salvaguardia della biodiversità nonché alla diffusione della conoscenza del territorio attraverso l'organizzazione di fattorie sociali e didattiche riconosciute a livello regionale, quali iniziative di accoglienza e soggiorno di bambini in età prescolare e di persone in difficoltà sociale, fisica e psichica.

I requisiti minimi e le modalità di attuazione delle suddette attività sono definiti con decreto del Ministro delle Politiche agricole alimentari e Forestali, da adottare entro il 22 novembre 2015 (60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge in trattazione).
Le suddette attività, inoltre, possono essere esercitate anche dalle cooperative sociali di cui alla Legge 8 novembre 1991, n. 381, il cui fatturato derivante dall'esercizio delle attività agricole svolte sia prevalente; nel caso in cui il suddetto fatturato sia superiore al 30% di quello complessivo, le medesime cooperative sociali sono considerate operatori dell'agricoltura sociale, ai fini della presente legge, in misura corrispondente al fatturato agricolo.


Interventi di sostegno - Al fine di favorire l'integrazione delle attività di agricoltura sociale nella programmazione della rete locale delle prestazioni e dei servizi, sono previsti interventi da parte degli enti pubblici. In particolare:
• le Regioni, nell'ambito dei Piani di Sviluppo Rurale, possono promuovere specifici programmi per la multifunzionalità delle imprese agricole;
• le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere possono inserire come criteri di priorità per l'assegnazione delle gare di fornitura la provenienza dei prodotti agroalimentari da operatori di agricoltura sociale;
• i Comuni prevedono specifiche misure di valorizzazione dei prodotti provenienti dall'agricoltura sociale nel commercio su aree pubbliche;
• gli enti pubblici territoriali prevedono criteri di priorità per favorire lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale nell'ambito delle procedure di alienazione e locazione dei terreni pubblici agricoli e possono dare in concessione, a titolo gratuito, anche agli operatori dell'agricoltura sociale i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata.

Osservatorio sull’agricoltura sociale - Altra novità è l’istituzione presso il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali dell'Osservatorio sull'agricoltura sociale, nominato con decreto del Ministero stesso. In particolare, esso avrà il compito:
• di definire le linee guida per l'attività delle istituzioni pubbliche in materia di agricoltura sociale;
• di monitorare ed elaborare le informazioni sulla presenza e sullo sviluppo delle attività di agricoltura sociale nel territorio nazionale, anche al fine di facilitare la diffusione delle buone pratiche;
• di raccogliere e valutare le ricerche concernenti l'efficacia delle pratiche di agricoltura sociale e loro inserimento nella rete dei servizi territoriali;
• proporre iniziative finalizzate al coordinamento e alla migliore integrazione dell'agricoltura sociale nelle politiche di coesione e di sviluppo rurale;
• proporre azioni di comunicazione e di animazione territoriale finalizzate al supporto delle iniziative delle regioni e degli enti locali.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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