8 agosto 2020

Avvocati a scuola

Autore: Ester Annetta

Lo scorso 22 luglio il Ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, e la Presidente facente funzioni del Consiglio Nazionale Forense, Maria Masi, hanno siglato un Protocollo d’Intesa con cui “intendono promuovere e incentivare la cultura della legalità nelle scuole di ogni ordine e grado, attraverso l’approfondimento delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica, anche tramite lo sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità”.

Il documento formalizza l’impegno alla realizzazione di azioni comuni volte a favorire e conseguire un miglioramento qualitativo dei percorsi formativi scolastici nell’ambito dei PTOF (piani triennali dell’offerta formativa) che ogni istituto scolastico predispone ai sensi del DPR n. 275/99 come novellato dalla Legge sulla Buona Scuola (L. 109/2015), con la previsione e lo svolgimento di specifici moduli sui temi della educazione alla cittadinanza e alla legalità.

Le suddette azioni comuni si sostanziano:

  • a) per le scuole di ogni ordine e grado, nel perseguimento dello sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, lo stimolo dell’assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri;
  • b) per le scuole del secondo ciclo di istruzione (scuole superiori), nel potenziamento delle conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria, nello sviluppo ed implementazione della conoscenza del ruolo dell’avvocato nella società sia nell’ambito delle attività processuali che extragiudiziali, nella orientamento alla professione di avvocato sia nel campo civile che penale.

Per gli istituti scolastici del secondo ciclo di istruzione il Protocollo prevede, inoltre, la stipula - tramite accordi con i Consigli degli Ordini territoriali degli Avvocati - di convenzioni (ai sensi della L. 107/2015) finalizzate alla realizzazione dei PCTO (Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) - già noti come progetti di Alternanza scuola-lavoro – nell’ultimo triennio, con lo svolgimento di specifici moduli di orientamento sui temi della educazione alla cittadinanza e alla legalità, nonché forme di apprendimento pratico da svolgersi presso l’Ordine forense.

Quanto alle modalità operative, Il Protocollo precisa che, ferma restando l'autonomia didattica e organizzativa della scuola, il PTOF possa prevedere nell'ambito della progettazione didattica curriculare, extracurriculare ovvero educativa ed organizzativa, lo svolgimento, per ogni anno scolastico, di singole attività formative o moduli di orientamento, della durata non inferiore a due ore ciascuno, sui temi dell'educazione alla cittadinanza e alla legalità. Tali moduli dovranno essere svolti da avvocati individuati dall'Ordine locale, secondo tempi e modalità di attuazione che le singole scuole concorderanno, preventivamente o di volta in volta, con l'Ordine locale medesimo. A tal fine, detto Ordine e l'istituto scolastico potranno costituire un Comitato Tecnico Scientifico paritetico composto da tre rappresentanti dell'istituto scolastico (di cui il Dirigente scolastico (o suo delegato) come membro di diritto e uno necessariamente appartenente ai rappresentanti dei genitori) nonché da tre rappresentanti dell'Ordine degli Avvocati, uno dei quali è il Presidente del Consiglio dell'Ordine stesso, ovvero un suo delegato. Il Comitato potrà fornire elementi di supporto per la progettazione di specifiche iniziative, da inserire nel piano triennale dell'offerta formativa, nonché per la redazione del progetto relativo ai PCTO.
Ogni Ordine degli Avvocati che sottoscriverà una convenzione con un istituto scolastico si impegnerà a indicare, per lo svolgimento dei percorsi formativi, avvocati iscritti nell'albo ordinario e/o praticanti avvocati iscritti nell'apposito registro, nonché a sostenere i costi di eventuali rimborsi delle spese vive sostenute in favore degli avvocati e/o dei praticanti avvocati impegnati nella realizzazione di quanto oggetto della anzidetta convenzione.
Le convenzioni dovranno stabilire che le iniziative formative siano impartite, di regola, a titolo gratuito ovvero, ove possibile, finanziate con fondi privati. Eventuali ulteriori costi, ivi compresi quelli per la copertura assicurativa dell'avvocato/formatore, qualora l'istituto scolastico sia sprovvisto di una polizza assicurativa comprendente la copertura di esperti esterni, potranno essere sostenute, ove possibile, dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati.

Il Protocollo fornisce infine, in appositi allegati, i contenuti delle progettazioni minime comuni da adottare per ciascun ordine di scuola:

  • per l’infanzia e la scuola primaria, il progetto indicato si chiama “Bebè nel mondo che vorrei – educhiamo i cittadini del futuro”: partendo dai sei racconti raccolti nel volume “Bebè nel mondo che vorrei. Piccoli racconti sui diritti dei piccoli” promosso dalla Fondazione dell’Avvocatura Italiana (FAI), intende sviluppare i principi di diritto sanciti e tutelati dagli articoli artt. 7-9-14- 19-23-40 della Convenzione dei Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza;
  • per la secondaria di primo grado, il progetto è “Studio o partita alla play station? La vita è un negoziato. Mediazione e negoziazione: tra emotività, razionalità e diritto”;
  • per la secondaria di secondo grado, infine, il progetto si chiama “Torneo della disputa dire e contraddire” e ha ad oggetto la natura e la funzione delle regole della comunicazione, i valori della democrazia, l’esercizio dei diritti di cittadinanza. Essere cittadino nella famiglia, nella scuola, nella società vuol dire saper comunicare in modo corretto. Comunicare è un momento creativo che permette di interagire in virtù dei ponti comunicativi - lingue e linguaggi - adeguati alle opportunità formative e lo strumento per demolire muri socio-culturali.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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