4 giugno 2021

Covid-19: la ripresa economica sembra essere più veloce del previsto

La crisi provocata dalla pandemia da Covid-19 non solo è stata mondiale, ma anche totalizzante. Ogni ambito, che sia stato politico, economico, sociale, ha subito un cambiamento radicale. Qualche tempo fa le previsioni future post-Covid non erano positive, o almeno, non lo erano quanto lo sono oggi. Poche persone, infatti, avrebbero pensato che il periodo considerato come fase di “transizione” sarebbe stato caratterizzato da un rimbalzo economico come quello che si sta verificando.

La pandemia sta facendo il suo corso, è stata improvvisa e ancora persiste nella nostra quotidianità ma la ripresa è sempre più vicina. Secondo quanto esposto dagli analisti economici, da qui a poco, così come sta già avvenendo negli Stati Uniti, la ripresa sarà in rialzo anche in Europa e nel resto del mondo.

Le notizie positive ci sono anche per la nostra Nazione, che da marzo 2020 sta facendo i conti con la pandemia riducendo le attività economiche e mettendo in atto vari lockdown, prima uno totale e poi diversi sul territorio. Prima dell’avvento del Covid, l’Italia non aveva ancora recuperato le perdite provocate dalla crisi finanziaria del 2008 seguita poi da quella del debito sovrano del 2011-2013. Le condizioni, insomma, non permettevano al Belpaese una posizione economica rilevante. Il tasso di occupazione, i livelli del reddito e il Pil non avevano ancora recuperato i livelli presenti prima del 2008, e il divario tra Nord e Sud era sempre più marcato, con un Nord in lenta ripresa e un Sud abbandonato a sé stesso. Il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, economista e accademico italiano, prevede una crescita del Pil che sarà più vicina al 5%, il quale supera la crescita prevista corrispondente al 4%. Un’opportunità di ripresa come questa non deve essere assolutamente sprecata e il Governo ha il compito di accompagnare l’Italia con le riforme più adatte.

Secondo il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, in Europa l’intera attività economica dovrebbe tornare al livello precrisi entro quest’anno, nonostante le divergenze e il diverso andamento in ogni Paese.

La ripresa economica negli Stati Uniti è differente da quelle precedenti, lo precisa il Wall Street Journal, in quanto è caratterizzata da un’alta percentuale di risparmi dei consumatori e da imprese che mirano all’assunzione. Il sostegno della Politica, nel territorio statunitense, è stato fondamentale.

Una crescita così veloce, però, potrebbe provocare una situazione avversa: l’inflazione.

In primo luogo, ricordiamo che l’inflazione è un prolungato aumento del livello medio generale dei prezzi di beni e servizi in un determinato periodo di tempo, il quale, genera una diminuzione del potere di acquisto della moneta. Su questo argomento non tutti presentano le stesse idee, infatti, secondo la Federal Reserve System il rialzo dei prezzi è momentaneo, mentre analisti esperti nel campo non concordano, sostenendo una possibile durata del fenomeno.

Una ripresa così veloce trova la propria motivazione nella natura della crisi. La crisi che abbiamo vissuto e stiamo vivendo non è di origine finanziaria o industriale, ma è naturale, ciò significa che la domanda non è stata colpita in maniera diretta ma è stata semplicemente bloccata. Secondo l’economista Gail D. Fosler, i disastri naturali interrompono rapidamente l’attività economica lasciando intatte la domanda e l’offerta di beni e servizi, e una volta superata la situazione difficile l’economia riprende più velocemente rispetto ad una recessione economica.
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