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Come preannunciato sul relativo sito internet, la Conferenza delle Regioni si è riunita il 28 aprile 2021, dando origine, al termine dei lavori, alle nuove linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali.
Già nelle scorse settimane la Conferenza si era messa al lavoro, abbozzando nuove linee guida parziali, che tuttavia sono rimaste bozze e non sono state allegate al nuovo D.L. 52/2021 “Decreto Riaperture”.
Le nuove linee guida, invece, prendono a riferimento le disposizioni del Decreto e le contestualizzano nelle procedure da seguire per la corretta riapertura delle attività.
Solo alcuni settori sono stati interessati dall’aggiornamento, e nello specifico:
I diversi settori sono stati raggruppati in macro aree, con lo scopo di rendere meno eterogenee le linee guida; “in continuità con le precedenti Linee Guida, delle quali è stata mantenuta l’impostazione quale strumento sintetico e di immediata applicazione, gli indirizzi in esse contenuti sono stati integrati con alcuni nuovi elementi conoscitivi, legati all’evoluzione dello scenario epidemiologico e delle misure di prevenzione adottate, anche in un’ottica di semplificazione. In particolare, si è ritenuto più utile rimarcare le misure di prevenzione sicuramente efficaci, in luogo di misure che, pur diffusamente adottate, non aggiungono elementi di maggiore sicurezza”.
Il principio con cui è stato elaborato l’intero documento è lo stesso che ha accompagnato la stesura del D.L. 52/2021 e la revisione dei protocolli anti-contagio aziendali dello scorso 6 aprile: il contagio deve essere monitorato prendendo in considerazione aggregazione ed esposizione, così come evidenziano le statistiche condotte dall’ Inail negli ultimi mesi; pertanto il vero strumento per contrastare la diffusione del virus è, ancora prima del vaccino, ridurre l’affluenza negli spazi chiusi e aerare costantemente i locali.
Analizzando infatti i singoli settori notiamo alcuni punti in comune:
Un settore nuovamente presente è quello della ristorazione: le linee guida non contrastano e non stravolgono le disposizioni del D.L. 52/2021 (che peraltro era carente di precisione al punto di dover intervenire il 24 aprile scorso con una nota emanata dal Ministero dell’Interno, che tuttavia non ha fugato del tutto i dubbi), ma definiscono le modalità di ripresa e di gestione delle attività anche negli ambienti chiusi, in previsione degli allentamenti già previsti dal “Decreto Riaperture” e attesi per il mese di giugno.
In attesa che le linee guida vengano allegate ad un prossimo Decreto, e che quindi diventino norma a tutti gli effetti, possiamo comunque iniziare a prenderle in considerazione e ad organizzarci per la bella (si spera!) stagione.