24 maggio 2021

Covid Manager: identikit di un nuovo (ma non troppo) attore nel contesto Covid-19

Autore: Barbara Garbelli

Negli ultimi giorni si parla spesso di una “nuova figura” nel contesto covid-19: si tratta del covid manager, ovvero di quella figura posta al controllo delle norme covid in ambiente di lavoro.

Il covid manager sarà sempre più presente nei prossimi mesi, in particolare dopo la ripresa, sempre più imminente, di eventi e cerimonie; parliamo tuttavia di una figura relativamente nuova, in quanto già presente in alcuni settori, fra cui le scuole e le residenze sociosanitarie assistenziali; un referente “ad hoc” per verificare il rispetto di documenti, autorizzazioni e normative riguardo il coronavirus.

Dai matrimoni ai congressi, ogni evento avrà il suo referente che avrà l’obbligo di far rispettare i protocolli di settore.

Da dove nasce la figura del Covid Manager - Tuttavia non siamo nuovi a questa figura, introdotta nel contesto pandemico già nel 2020 con un’ordinanza prima di Regione Veneto e successivamente di Regione Lombardia.

La Regione Veneto ha pubblicato nel mese di aprile 2020 il “Manuale per la riapertura delle attività produttive” con lo scopo di fornire istruzioni pratiche per consentire la riapertura delle attività economiche dopo il periodo di lockdown nazionale. Nel manuale, per la prima volta a livello nazionale, viene indicata la figura del Referente Unico Covid o Covid Manager con compiti di coordinamento per l’applicazione delle misure anticontagio in azienda.

Nello specifico il documento prevede che “premesso che anche per l’attuazione delle misure di prevenzione dal contagio da SARS-CoV-2 negli ambienti di lavoro rimangono confermati ruoli e responsabilità previsti dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, per ogni azienda potrà essere individuato dal datore di lavoro un referente unico (“COVID Manager”), con funzioni di coordinatore per l’attuazione delle misure di prevenzione e controllo e con funzioni di punto di contatto per le strutture del Sistema Sanitario Regionale. Tale referente deve essere individuato tra i soggetti componenti la rete aziendale della prevenzione ai sensi del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, verosimilmente nella figura del Datore di Lavoro stesso (soprattutto per le micro- e piccole aziende) o del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), o comunque tra i soggetti aventi poteri organizzativi e direzionali. Rimane confermata in capo a dirigenti e preposti di ciascuna organizzazione aziendale, in sinergia con il comitato previsto dal protocollo nazionale di regolamentazione, la vigilanza e la sorveglianza dell’attuazione delle misure di prevenzione, sulla base dei compiti e delle attribuzioni di ciascuno come ripartiti dal datore di lavoro”.

Contesto normativo, funzione e responsabilità del Covid Manager: l’importanza della formazione - Questa nuova figura non si sostituisce agli attuali attori della sicurezza, ma si affianca o addirittura potrà essere ricoperta da uno degli stessi attori (datore di lavoro, rspp, rls, ecc).

Tuttavia, ove questo ruolo venga ricoperto da un lavoratore e non dal datore di lavoro stesso, scatta l'obbligo di formazione in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro come previsto dall’art. 37 del D.Lgs. 81/2008; frequentare un corso di formazione Covid Manager assolve agli obblighi formativi di cui all’art.37: ricordiamo infatti che, a fronte di una nomina assegnata dal datore di lavoro a qualsiasi operatore, questa diventa effettiva solo a fronte della corretta erogazione di formazione e informazione, così come previsto dal D.Lgs. 81/2008.

Il corso per acquisire le competenze del covid manager può essere utile anche al datore di lavoro?

La risposta è assolutamente affermativa: il datore di lavoro per primo deve conoscere e rispettare le normative per poterle applicare; pertanto, ove ritenga di rivestire il ruolo di covid manager, dovrà frequentare il corso che fornirà le competenze per poter svolgere concretamente il ruolo.

Covid Manager e cerimonie- La figura del Covid Manager è prevista nell’organizzazione di matrimoni e cerimonie dalla Prassi di Riferimento UNI/PdR 106:2021 (ratificata dall’UNI il 11/5/21).

Negli eventi organizzati per il festeggiamento dei matrimoni la UNI/PdR 106:2021 prevede l’individuazione di una Covid Unit o di un Covid Manager che operano con specifica delega da parte dei “clienti” e dei vari fornitori e professionisti impiegati nell’organizzazione e nello svolgimento dell’evento, impartendo direttive vincolanti per lo svolgimento in sicurezza del matrimonio.

Di cosa si occuperà il covid manager durante una cerimonia?

  • a) verificare il rispetto del protocollo da parte degli ospiti e dei lavoratori della struttura, evitando assembramenti e verificando che le mascherine siano sempre indossate quando previsto;
  • b) mantenere l’elenco dei partecipanti per un periodo di 14 giorni nel caso si dovessero verificare delle positività, in modo da favorire il tracciamento;
  • c) garantire un rapporto tra addetti al controllo e ospiti non inferiore a 1 ogni 50 ospiti.

Nonostante il Comitato Tecnico Scientifico nella giornata di venerdì 21 maggio abbia definito che la figura del covid manager non sarà obbligatoria per norma, risulta comunque fortemente consigliata, soprattutto per la corretta gestione delle cerimonie: organizzazione, supervisione, gestione corretta dei dati ai fini privacy.

Riflessioni conclusive: la potenziale utilità del Covid Manager nella generalità degli ambienti di lavoro - Come indicato in precedenza, questa figura, seppur facoltativa e non regolamentata da un preciso dettato normativo, può svolgere un importante ruolo in relazione alla corretta gestione e supervisione delle attività e del rispetto dei protocolli anti contagio aziendali; introdurre il covid manager in azienda significa adottare un principio di prudenza e responsabilità, che ben può contribuire a scongiurare lo scudo penale ad oggi ancora negato ai datori di lavoro.

Nello specifico il covid manager:

  1. controlla che venga rispettata la segnaletica per il distanziamento fisico;
  2. controlla che le barriere di plexiglas siano state posizionate nei luoghi in cui è necessario, come nelle reception, nei bar e nell’area buffet per quanto riguarda gli hotel;
  3. controlla che siano presenti dispenser di igienizzante;
  4. deve controllare che gli ospiti, i dipendenti e i collaboratori rispettino i comportamenti di prevenzione.

Non dimentichiamo che l’introduzione e la formazione del covid manager possono essere considerate buone prassi da inserire in un piano di miglioramento aziendale, in un codice etico e diventare quindi di fatto “strumento” per la riduzione dei contributi Inail mediante presentazione del modello OT23.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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