21 aprile 2021

Crisi economica da covid-19: aiuti fiscali fino a quattordicimila miliardi

Autore: Redazione Fiscal Focus
Le risposte di politica fiscale stanno rivestendo un ruolo fondamentale nel limitare le difficoltà causate dalle misure di contenimento, e secondo una nuova analisi OCSE, dovrebbero continuare a farlo mentre i governi si adoperano per il sostegno di famiglie e imprese, per la protezione dell’occupazione e per la ripartenza economica, in modo da superare la crisi dovuta alla pandemia da Covid-19.

L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, dopo la pubblicazione del Report dell’aprile 2020, ha continuato a monitorare la politica fiscale e ha aggiornato il Report all’aprile 2021. Il documento fornisce una panoramica delle misure fiscali introdotte nel corso dell’anno 2020 a partire dallo scoppio della Pandemia e, oltre ad esaminare le risposte della politica fiscale e i loro cambiamenti, offre indicazioni su come essa potrebbe essere adattata per far fronte alle sfide a breve termine, delineando il lavoro dell’OCSE nella rivalutazione della tassazione e delle politiche di spesa a lungo termine.

Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI) la cifra degli aiuti fiscali che tutti i Paesi del mondo hanno concretizzato per alleviare gli effetti della crisi è pari a quattordicimila miliardi di dollari, tutto ciò fino a gennaio 2021.

Il Report Ocse presentato durante il foro internazionale che riunisce tutte le economie del mondo, mette in luce che l’emergenza sanitaria ha prodotto una serie di provvedimenti fiscali, risaltando la posizione italiana. L’Italia, difatti, sembra aver introdotto un numero di misure di sostegno molto più ampio rispetto agli altri paesi.

È doveroso sottolineare che l’importanza e la tipologia degli aiuti fiscali si sono presentati in modalità differenti tra Regioni e Paesi, ciò viene dimostrato dal fatto che le misure più ampie sono state introdotte nei Paesi che hanno presentato politiche restrittive di contenimento molto più severe.

Il quadro generale evidenzia che il principale obiettivo delle misure introdotte era quello di tutelare chi stava vivendo una situazione di necessità economica, prevenendo, anche e soprattutto, situazioni conseguenti da tali necessità. Le garanzie sui prestiti, il mantenimento dell’occupazione, il sostegno alle difficoltà aziendali, il pagamento dei salari e dell’affitto, i beni intermedi e gli interessi sul debito rappresentano la varietà di misure su cui verte l’aiuto economico messo in atto per il sostegno globale.

Il 2020 è stato totalmente caratterizzato dalla presenza del virus, il quale continua ad essere presente ancora oggi, ed è stato ampliamente dimostrato che, sebbene molti governi abbiano intrapreso un’azione rapida, ampia e spesso senza precedenti, ottenere il sostegno delle imprese e delle famiglie più deboli pone ancora oggi sfide significative. In merito, è importante sottolineare che a partire dalla metà del 2020, successivamente all’allentamento delle misure restrittive, sono state introdotte misure fiscali orientate oltre che al sostegno, anche e soprattutto alla ripresa.

L’OCSE focalizza la sua attenzione su tre punti chiave:
  • introduzione delle misure fiscali orientate all’incoraggiamento di imprese e famiglie nell’anticipo di spese e investimenti, da parte dei Paesi, limitando l’impatto sui bilanci pubblici;
  • la priorità dei Governi deve essere orientata alle misure di sostegno per la ripresa del mercato del lavoro e per la ricapitalizzazione delle imprese;
  • assicurarsi che il sostegno sia rivolto a coloro che ne hanno maggiormente bisogno e che sia ritirato nei confronti di coloro che non ne necessitano più.

Rispetto al Rapporto dell’aprile 2020 assume immediata visibilità il numero di paesi che hanno introdotto aumenti fiscali, di cui alcuni risultano essere permanenti, in tal proposito il Regno Unito ha annunciato un aumento dell’aliquota pari al 25% a partire da aprile 2023 per i profitti superiori a 250.000 sterline.

In conclusione, possiamo affermare che il Report sostiene l’importanza dell’allineamento delle misure con gli obiettivi ambientali, sanitari e sociali e sottolinea che la tempistica di risposta rimane fondamentale e la politica fiscale può contribuire a coprire i costi della crisi.
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