13 maggio 2021

Economia italiana: l’impatto del coprifuoco

Sono trascorsi oramai sei mesi da quando è entrata in vigore la misura del coprifuoco alle 22 per far fronte all’emergenza Covid-19. Tale provvedimento vieta gli spostamenti dopo le 22 ad eccezione di comprovate esigenze lavorative e di salute.

Con l’approvazione del Dpcm del 25 ottobre 2020 si imponeva a bar, ristoranti e pub, la chiusura anticipata alle 18, ma si consentiva l’asporto fino alle 23 o alle 24 in relazione alle disposizioni regionali sul coprifuoco. Tali limitazioni hanno influito significativamente sul bilancio dell’economia italiana.

Dai conti di Fipe Confcommercio, considerando il coprifuoco e la chiusura delle attività alle 24, come disposto dal Dpcm di fine ottobre, emerge un calo dei guadagni pari a 300 milioni di euro mensili a livello nazionale, mentre con la previsione dell’anticipo di tale misura alle 23, si registra una perdita dei guadagni di 700 milioni di euro su base mensile.

Ponendo attenzione sulle cifre sopra citate, a sei mesi di chiusura sarebbe conseguita una perdita totale di 4,2 miliardi. In realtà, però, il resoconto, risulta essere più gravoso poiché la chiusura anticipata alle 18 per i ristoranti e le altre attività commerciali rappresenta la chiusura dell’attività. Tra l’altro, in presenza di zone rosse ed arancioni si consente esclusivamente l’asporto.

Per tali considerazioni diversi esperti suppongono che l’adozione di tali provvedimenti abbia comportato una perdita degli incassi di oltre 2 miliardi su base mensile e di 12 miliardi complessivi.

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