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L’adozione di apposite misure preventive e protettive consente di raggiungere le condizioni ideali di salute, sicurezza e benessere dei lavoratori nei luoghi di lavoro. Il tema, attualmente, è fortemente dibattuto soprattutto in seguito allo scoppio della pandemia.
Fin da tempi non molto recenti, con le Pandemie che si sono susseguite negli anni, il vaccino era considerato lo strumento “necessario” per la sconfitta delle malattie. Ad oggi, oltre alla necessità, anche l’obbligatorietà spaventa e costituisce uno dei temi più dibattuti.
La messa in sicurezza dei luoghi in cui si svolge l’attività lavorativa rappresenta una necessità per il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. In particolare, in questa fase storica, la Confederazione generale dell’industria italiana è sempre stata d’accordo con l’obbligo vaccinale, ritenendo il green pass l’unico strumento che possa consentire ai lavoratori di svolgere le proprie prestazioni professionali in modo ottimale sia in ambito pubblico che privato.
In merito, il Governo è in attività di discussione sul dl green pass, che potrebbe estendere la certificazione verde in entrambi gli ambiti, partendo dai settori in cui è già richiesto ai clienti fino alla Pubblica Amministrazione. Il decreto potrebbe giungere in Consiglio di amministrazione già nella settimana corrente.
Si ricorda che la certificazione verde COVID-19 dovrà attestare di aver fatto almeno una dose di vaccino oppure esser risultati negativi a un tampone molecolare o rapido nelle 48 ore precedenti oppure, di esser guariti dall’infezione nei sei mesi precedenti. Attualmente, è richiesta in Italia per: