19 maggio 2021

Europa: secondo la Bce la vulnerabilità finanziaria è elevata

Aggiornata la visione finanziaria della Banca Centrale Europea attraverso il Financial Stability Review, ciò che emerge è che le vulnerabilità della stabilità finanziaria rimangono elevate poiché la pandemia da Coronavirus continua a dominare le prospettive dell’Eurozona.

La panoramica dei potenziali rischi per la stabilità finanziaria dell’area Euro non sembra delineare uno scenario positivo, al contrario, la BCE sembra destare preoccupazione per il futuro, in quanto, le conseguenze della Pandemia sono allarmanti.

Molti Paesi dell’area Euro hanno affrontato una terza ondata di infezioni, di conseguenza, un elevato numero di imprese non può ancora operare in piena autonomia e libertà, facendo ancora affidamento sul sostegno delle politiche per prevenire la disoccupazione diffusa, le insolvenze aziendali e la contrazione economica.

Nonostante l’avanzamento dei programmi di vaccinazione e l’aspettativa di ripresa che guida i mercati finanziari, la pandemia lascerà un alto debito e dei bilanci più deboli, i quali, se non affrontati potrebbero provocare uno stress finanziario o un periodo prolungato di debole ripresa economica. È importante non dimenticare la disomogeneità con cui la pandemia ha colpito i diversi Paesi europei, infatti, per alcuni l’impatto è stato più forte rispetto ad altri.

La terza ondata che ha colpito l’Europa ha provocato un ulteriore ritardo nella ripresa pesando sulle prospettive economiche a breve termine. Il settore dei servizi continua a risentire maggiormente l’impatto delle misure restrittive, mentre il settore manifatturiero sembra dare iniziali segnali di ripresa.

Questa divergenza settoriale ha provocato differenti previsioni economiche per l’area euro. La BCE ha spiegato, infatti, come i settori più deboli abbiano registrato nel tempo continue riduzioni del valore aggiunto lordo di 2-4 volte l’aggregato. Tutto questo potrebbe provocare un crescita disomogenea nei vari Paesi.

Altri due rischi rilevanti sembrano essere l’esuberanza dei mercati finanziari e il cambiamento climatico. Per la BCE il rischio è il recente aumento dei rendimenti obbligazionari statunitensi che ha provocato una svendita globale nei mercati obbligazionari.
Allo stesso tempo è stata registrata una spinta del Rally azionario, ma il dinamismo dei mercati è stato in contrasto con i fondamentali economici più deboli, mentre i recenti periodi di volatilità evidenziano il rischio di repricing, ovvero, il rischio di immediato cambiamento o aggiornamento di un prezzo precedentemente determinato.

Secondo quanto esposto nel documento, i prezzi delle azioni bancarie dell’eurozona sembrano aver superato i livelli minimi di ottobre 2020, ma le prospettive per la redditività delle banche rimangono deboli, e quelle per la domanda di prestiti sono incerte.

Il cambiamento climatico, afferma la BCE, può comportare rischi sostanziali per la stabilità finanziaria, soprattutto nel caso in cui esso non venga attenuato in modo ordinato. Sia le banche che le istituzioni finanziarie non bancarie dovranno gestire le implicazioni dei cambiamenti climatici nel medio-lungo termine e per fare ciò potrebbe essere necessaria un’azione politica che garantisca la resilienza del sistema finanziario, il quale dovrà esser capace di gestire la variazione ambientale.

 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy