13 aprile 2021

Joe Biden: “investiremo sui semiconduttori”

Tra le conseguenze della pandemia, la carenza di chip a livello mondiale, per le sue caratteristiche strutturali, pone preoccupazione in molti settori industriali.

Con il termine chip si fa riferimento a dei componenti ad altissima tecnologia che sono indispensabili per il funzionamento di molti prodotti tra cui elettrodomestici, dispositivi medici e smartphone.

La scarsità dei chip è diventato un problema mondiale in quanto l’inadeguatezza della loro disponibilità rispetto alla domanda potrebbe bloccare la ripresa produttiva soprattutto nel settore automobilistico nel quale molti produttori, tra cui Ford e General Motors, sono stati costretti a chiudere temporaneamente le fabbriche o a ridurre la produzione.

La questione è stata oggetto di discussione in un incontro virtuale guidato da Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale, Brian Deese, direttore del Consiglio economico Nazionale e Gina Raimondo, segretario al commercio; al quale hanno partecipato il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden e gli amministratori delegati di 19 aziende tra cui quelli di General Motors, Alphabet e Intel e Mark Liu, presidente esecutivo della Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (Tsmc), uno dei gruppi mondiali più importanti nella fornitura di componenti elettronici vitali per l'industria.

Biden ha sottolineato come gli Stati Uniti siano sempre stati una potenza economica mondiale e per tale motivo ha espresso l’intenzione di voler investire aggressivamente in aree come i semiconduttori e le batterie per “tornare a guidare il mondo”.

Tra le conseguenze della pandemia, la carenza di chip a livello mondiale, per le sue caratteristiche strutturali, pone preoccupazione in molti settori industriali.

Con il termine chip si fa riferimento a dei componenti ad altissima tecnologia che sono indispensabili per il funzionamento di molti prodotti tra cui elettrodomestici, dispositivi medici e smartphone.

La scarsità dei chip è diventato un problema mondiale in quanto l’inadeguatezza della loro disponibilità rispetto alla domanda potrebbe bloccare la ripresa produttiva soprattutto nel settore automobilistico nel quale molti produttori, tra cui Ford e General Motors, sono stati costretti a chiudere temporaneamente le fabbriche o a ridurre la produzione.

La questione è stata oggetto di discussione in un incontro virtuale guidato da Jake Sullivan, consigliere per la Sicurezza nazionale, Brian Deese, direttore del Consiglio economico Nazionale e Gina Raimondo, segretario al commercio; al quale hanno partecipato il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden e gli amministratori delegati di 19 aziende tra cui quelli di General Motors, Alphabet e Intel e Mark Liu, presidente esecutivo della Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (Tsmc), uno dei gruppi mondiali più importanti nella fornitura di componenti elettronici vitali per l'industria.

Biden ha sottolineato come gli Stati Uniti siano sempre stati una potenza economica mondiale e per tale motivo ha espresso l’intenzione di voler investire aggressivamente in aree come i semiconduttori e le batterie per “tornare a guidare il mondo”.

 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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