La campagna vaccinale procede: sono oltre 10,1 milioni gli italiani vaccinati con la prima dose

L’accelerazione e l’avanzamento della campagna vaccinale rappresenta un punto cardine per la ripresa economica e sociale del Paese. La sua accelerazione è stata sottolineata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, durante lo svolgimento della conferenza stampa tenuta insieme al Presidente del Consiglio, Mario Draghi.

Nell’ultima settimana le dosi somministrate corrispondono in media a 291mila al giorno, oltre 10,1 milioni nel totale. Nell’esposizione del ministro si rende noto che i numeri di somministrazione confermano l’accelerazione della campagna, ma l’obiettivo da raggiungere continua a corrispondere alla somministrazione, entro giugno, dei vaccini alle persone aventi età sopra i 60 anni.

Lo svolgimento della campagna vaccinale segue il piano predisposto dal commissario straordinario all’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, il quale stabiliva un ordine di priorità che vedeva in una posizione primaria gli over 80 e le persone con fragilità, in una posizione secondaria le persone aventi età tra 70-79 anni e tra 60-69 anni, continuando di pari passo la vaccinazione di tutto il personale sanitario e sociosanitario, e successivamente tutte le altre categorie.

Le novità sui vaccini - È importante sottolineare che tra dicembre e marzo le dosi arrivate sono state 14 milioni e la stima prudenziale da qui a giugno corrisponde a 45 milioni, si rende noto che Pfizer dal quarto al secondo trimestre anticiperà 50 milioni di dosi per l’Unione Europea e all’incirca 7 milioni di esse saranno destinate alla nostra nazione, e nel frattempo si attende l’ok dell’EMA per Johson&Johnson.

Secondo l’ultimo report settimanale del governo gli over 80 che hanno ricevuto la prima dose corrispondono a una percentuale pari a 76,09 e quelli già immunizzati corrispondono al 45,19 per cento, mentre il 23,9 per cento è ancora in attesa della prima dose.

L’obiettivo è il raggiungimento di mezzo milione di vaccinazioni al giorno e per tale motivo il lavoro viene svolto continuamente, senza fermarsi, ma diventa cruciale il rispetto del cronoprogramma di vaccinazione.