La Cina vuole la pace mondiale: Xi Jinping contro il protezionismo

La potenza dell’economia cinese è un dato di fatto, siamo consapevoli che negli ultimi trent’anni la Cina non solo ha aumentato il benessere economico di milioni di cittadini ma è divenuta un indispensabile negoziatore sia nell’economia mondiale sia nell’assetto geopolitico mondiale.

Il Leader Supremo della Cina, Xi Jinping, non perde occasione per sottolineare che la nazione dell’Asia Orientale ha come obiettivo la preservazione della Pace mondiale.

Il discorso tenuto in videoconferenza di fronte a più di duemila funzionari, in occasione del Boao Forum for Asia, con la partecipazione dei vertici del Fondo Monetario Internazionale e delle Nazioni Unite, mira a descrivere la Cina come una Nazione disposta a interagire con positività con il resto del Mondo.

In questa visione, infatti, sulla base quanto espresso dal Leader Supremo, la Cina nonostante i suoi continui sviluppi non cercherà mai l’egemonia, l’espansionismo e mai ricorrerà agli armamenti. La partecipazione alla cooperazione multilaterale nel commercio e negli investimenti sarà attiva, e gli elementi centrali del suo discorso sono stati il protezionismo, definito come un danno, e l’opposizione al decoupling.

Il protezionismo, ovvero quella politica economica diretta a difendere i prodotti nazionali contro la concorrenza straniera, e il Decoupling, letteralmente disaccoppiamento, ovvero la separazione delle economie con la conseguente creazione di muri artificiali alla cooperazione economica, non sono considerati elementi positivi da Xi Jinping.

Il Leader Supremo porta la sua attenzione su quelli che sono i principi dell’economia e del mercato sottolineando che tutti gli sforzi fatti per costruire barriere porterebbero solo al danneggiamento degli altri senza alcun beneficio personale. Sappiamo che la globalizzazione è il fenomeno che ha causato l’intensificazione degli scambi economico-commerciali e degli investimenti internazionali e nell’era attuale, fortemente legata a essa, elementi come l’apertura e l’accoglienza rappresentano una tendenza storica inarrestabile.