9 ottobre 2025

Manovra 2026, ipotesi ritorno bonus prima casa al 50%, rottamazione in 8/9 anni e pensioni con “sterilizzazione selettiva”

Il governo continua il suo lavoro di fino della prossima Legge di Bilancio. Sul tavolo anche la possibile proroga dei bonus casa al 50% sulla prima abitazione

Autore: Miriam Carraretto

Prosegue il lavoro del Governo sulla Legge di Bilancio 2026, dopo un nuovo vertice di maggioranza a Palazzo Chigi l'8 ottobre che ha definito le principali linee d’intervento: taglio dell’Irpef, rottamazione dei debiti fiscali, fondi aggiuntivi per la sanità e misure per pensioni e famiglie, e, a sorpresa, il ritorno del bonus per la prima casa al 50%.

L’obiettivo dell’esecutivo è chiudere la Manovra 2026 entro la prossima settimana, in vista del Consiglio dei Ministri del 13 ottobre, partendo da una base di circa 16 miliardi di euro individuati nel Documento di programmazione economico-finanziaria. Davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, Giorgetti ha sottolineato che la sostenibilità dei conti pubblici resta la priorità del governo. La crescita del Pil per il 2024 è stata rivista leggermente al ribasso allo 0,5%, a causa del rallentamento della domanda mondiale e dell’apprezzamento dell’euro. Per il 2026, la previsione tendenziale di crescita è 0,7%, trainata dai consumi interni e da investimenti in aumento.

Irpef al 33% per i redditi medi

“L’intervento sull’Irpef rafforzerà la riduzione dell’onere fiscale sui redditi medio-bassi e stimolerà la domanda interna”, ha spiegato il ministro, assicurando continuità agli investimenti pubblici anche oltre il PNRR.

L'ipotesi resta il taglio di 2 punti percentuali per il ceto medio, cioè l'aliquota dovrebbe passare dal 35 al 33% per chi ha redditi compresi tra 28mila e 50mila euro, e non fino a 60mila come invece vorrebbe Forza Italia.

Bonus prima casa: proroga al 50%

Sul fronte immobiliare, il ministro ha anticipato l’intenzione di prorogare la detrazione al 50% per le ristrutturazioni edilizie, ma in modo selettivo.

“La priorità sarà data agli interventi sulla prima casa”, ha chiarito Giorgetti, sottolineando che l’obiettivo è sostenere il comparto edilizio senza riaprire la stagione dei bonus generalizzati.

Rottamazione quinquies su 8 o 9 anni

Sul fronte fiscale, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha confermato che si sta valutando una nuova rottamazione delle cartelle, ma con criteri più rigidi.

“Pensiamo di dare un’ultima possibilità ai contribuenti, ma non possiamo immaginare rottamazioni infinite, indistintamente per meritevoli e non meritevoli”, ha spiegato Giorgetti durante l’audizione sul Dpfp.

La rottamazione quinquies, spalmata su 8 o 9 anni, prevederà versamenti minimi da 50 euro, con l’obiettivo di favorire la chiusura delle posizioni minori.

Pensioni, verso una “sterilizzazione selettiva”

Sul tema previdenziale, Giorgetti ha annunciato per le pensioni un approccio mirato all’adeguamento dell’età pensionabile: “Ci sarà una sterilizzazione selettiva, che tuteli i lavoratori precoci e quelli impiegati in attività usuranti”. L’obiettivo è differenziare i trattamenti senza compromettere l’equilibrio del sistema pensionistico.

Sanità, più fondi per liste d’attesa e medici 

La sanità resta una priorità nella Manovra 2026. Il ministro ha confermato un ulteriore incremento del Fondo sanitario nazionale, destinato in particolare alla riduzione delle liste d’attesa e a premiare le professioni mediche in difficoltà di reclutamento.

Contributo delle banche

Il Governo chiederà poi anche un contributo straordinario agli istituti di credito, ma “in modo concertato”. “Le banche hanno beneficiato del miglioramento del rating e del contesto economico. Non c’è nessun intento punitivo – ha spiegato Giorgetti – ma si tratta di un contributo equilibrato in un momento particolare per il Paese”.

Il ministro ha inoltre criticato la dipendenza del sistema bancario dalle garanzie pubbliche per i prestiti alle imprese, definendola “una distorsione che limita il credito sano e penalizza il merito creditizio”.

Difesa, nessun taglio per finanziarla

Sul capitolo difesa, Giorgetti ha escluso tagli ad altri settori per finanziare gli investimenti militari. “Non intendiamo togliere risorse al sociale o alla sanità. Le spese per la difesa saranno sostenute grazie alla deroga concessa dall’Unione Europea”.

Il ministro ha ribadito che l’Italia “rispetta le regole più di altri Paesi” e che non si possono chiedere nuovi sacrifici fiscali per adempiere agli impegni europei.

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