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Si è svolta la prima riunione della Cabina di regia sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, componente di una più ampia e ambiziosa strategia per l’ammodernamento del Paese. L’incontro è stato presieduto dal Presidente del consiglio Mario Draghi e ha visto la partecipazione dei ministri Franco, Orlando, Bianchi, Messa, Gelmini, Carfagna, Bonetti, Dadone, il viceministro Picchetto Fratin, i sottosegretari Garofoli e Vezzali e la coordinatrice della Segreteria tecnica del Piano, Chiara Goretti.
La Missione 4 titolata “Istruzione e Ricerca” mira a rafforzare le condizioni per lo sviluppo di una economia ad alta intensità di conoscenza, di competitività e resilienza, partendo dal riconoscimento delle criticità del nostro sistema di istruzione, formazione e ricerca: carenze strutturali nell’offerta di servizi di educazione e istruzione primarie; gap nelle competenze di base, alto tasso di abbandono scolastico e divari territoriali; bassa percentuale di adulti con un titolo di studio terziario; skills mismatch tra istruzione e domanda di lavoro; basso livello di spesa in R&S; basso numero di ricercatori e perdita di talenti; ridotta domanda di innovazione e limitata integrazione dei risultati della ricerca nel sistema produttivo.
Il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, congiuntamente al ministro dell’università e della ricerca, Maria Cristina Messa, hanno illustrato le linee di intervento di competenza dei rispettivi ministeri.
In riferimento all’Istruzione, i tempi di attuazione si restringono al prossimo anno per le sei riforme considerate di estrema importanza per la formazione dei giovani. La principale sarà la Riforma degli istituti tecnico professionali, destinata a colmare un divario del nostro Paese rispetto ai partner europei, strettamente collegata al rafforzamento della capacità di innovazione promosso dal Piano nazionale Industria 4.0.
A seguire troveranno attuazione le riforme dell’Orientamento, del Reclutamento degli insegnanti e della Riorganizzazione del sistema scolastico.
Saranno assegnate risorse per oltre 17 miliardi, i quali verranno ripartiti nelle due grandi aree delle infrastrutture, ovvero, fisiche e digitali e del potenziamento delle competenze.
Nel dettaglio:
La ricerca sarà rafforzata da 9 miliardi di euro e, entro il primo trimestre del 2022 i bandi saranno resi pubblici e rivolti a:
Le riforme nei target entro il 2021 sono tutte in via di approvazione. Tra queste vi sono quella dei dottorati, per un migliore coinvolgimento delle imprese e centri di ricerca, l’introduzione di lauree abilitanti, che facilitano l’accesso all’esercizio delle professioni, la revisione delle classi di laurea e l’orientamento attivo nella transizione scuola università.