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Torniamo a parlare dei riders, l’ultima volta avevamo sottolineato come la questione si alquanto dibattuta con da un lato una corrente, alla quale ha appena aderito Just Eat che punta alla regolarizzazione dei contratti attraverso il contratto di Delivery Scoober (attivo già in altre parti del mondo); dall’altra gli aderenti ad Assodelivery che aderiscono al CCNL sottoscritto con UGL il 16 Settembre 2020 che prevede una maggiore flessibilità nel contratto.
Nel mezzo una serie di sentenze che hanno ribadito il caos presente e la necessità di una regolamentazione chiara, garantista dei diritti minimi dei lavoratori oltre che una spaccatura tra i sindacati maggiormente rappresentativi (Cgil, Cisl e Uil) e la Ugl, che pur non rappresentando la maggioranza dei rider si è fatta promotore di un CCNL specifico.
La sentenza del tribunale di Firenze, del 9 Febbraio 2021 ha ribadito che i rider “in forza alla piattaforma di food delivery sono lavoratori autonomi perché possono decidere se e quando lavorare, senza doversi giustificare" per cui "non trova applicazione l'art. 28 della legge n. 300 del 1970".In questo modo ha respinto le richieste presentate da Nidil-Cgil, Filt–Cgil e Filcams- Cgil che volevano fossero annullati i contratti individuali sottoscritti da Deliveroo Italia.
Logicamente i risvolti che si aprono ora sono tanti:
Di sicuro la questione non si chiude qui e lo scenario che si prospetta porta inevitabilmente, ad uno scenario diviso tra tutele da garantire insieme a libertà derivanti dalla tipologia di lavoro, nel mezzo i ciclofattorini per i quali sarebbe il caso di fare chiarezza.