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L’Italia sta vivendo un periodo molto complesso sotto l’aspetto economico e sociale, innescato dagli effetti della pandemia e delle misure restrittive. Il quadro della situazione non è rassicurante: il numero di positivi al Covid-19 è in aumento, la campagna vaccinale procede a rilento, molte attività commerciali sono ancora costrette alla chiusura forzata e le proteste dei cittadini in piazza sono sempre più frequenti.
In questo contesto rilanciare la ripresa economica è fondamentale e nel Consiglio dei Ministri che si è riunito mercoledì 14 aprile 2021 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del presidente Mario Draghi e il Sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli sono stati definiti due punti:
Il piano nazionale di ripresa e resilienza dovrebbe essere esaminato dal Consiglio dei Ministri la prossima settimana infatti il premier Mario Draghi ha scelto di convocare nei prossimi giorni i partiti per un confronto sul nuovo testo, prima dell'approdo in Cdm. E' un confronto che nelle prossime ore si svolgerà anche con gli enti locali: i singoli ministri interverranno sul Pnrr nella Conferenza unificata con Regioni, Comuni e Province oggi, domani e mercoledì 21. In data 26 e 27 aprile Draghi esporrà al Parlamento il Recovery Plan e in seguito il progetto sarà inviato alla Commissione europea di Bruxelles.
La Ue peraltro ha posto paletti ben precisi: i progetti, ad esempio, non devono superare l'orizzonte temporale del piano - il 2026 - e i fondi comuni non devono essere utilizzati per coprire spesa corrente, strutturale. La manutenzione delle strade, ad esempio, sarebbe una delle voci in bilico che potrebbe 'traslocare' al Fondo ad hoc. Anche altre voci del piano sono ancora in fase di studio e dalla composizione dei vari capitoli di spesa dipenderà anche l'impatto positivo dei progetti sul Pil.
Il Ministro dell’Economia e delle finanze, Daniele Franco, ha illustrato al Consiglio dei Ministri il quadro macroeconomico e le grandezze di finanza pubblica in prospettiva della presentazione, nel prossimo Consiglio dei Ministri, del Documento di economia e finanza (DEF) e dei relativi annessi.
Nel Documento di economia e finanza (DEF) l’esecutivo italiano inserisce le politiche che intende attuare sulla base di determinate previsioni di crescita e probabilmente ci sarà un nuovo scostamento di bilancio.
Lo scostamento di bilancio si verifica quando un paese dell’Unione Europea si allontana temporaneamente dai propri obiettivi economici ma questa manovra economica può essere eseguita solo ed esclusivamente in casi di emergenza, come appunto la crisi economica provocata dal Coronavirus.
Lo scostamento di bilancio è di circa 40 miliardi, dovuto al decreto Sostegni 2 per andare incontro alle imprese e le famiglie in difficoltà economica e il governo è pronto a chiedere il nuovo scostamento da circa due punti e mezzo di Pil per garantire liquidità alle aziende e abbattere alcuni costi fossi tra cui l’IMU (Imposta Municipale Propria) e gli affitti.