22 ottobre 2025

Accertamento tributario, il nuovo contraddittorio anticipato al centro dell’analisi dei commercialisti

Il documento Cndcec–Fnc fa il punto sulla riforma fiscale, tra novità, criticità e soluzioni operative per il futuro del diritto tributario

Autore: Redazione Fiscal Focus

Il Consiglio e la Fondazione nazionali dei commercialisti (Cndcec e Fnc) hanno pubblicato il documento intitolato “Il contraddittorio anticipato nell’accertamento tributario”, a cura della Commissione di studio “Accertamento e rapporti con l’amministrazione centrale e locale”, coordinata dalla consigliera nazionale Rosa D’Angiolella.

Il testo fornisce un’analisi approfondita dell’evoluzione normativa e giurisprudenziale in materia di contraddittorio tributario, ponendo particolare attenzione alle innovazioni introdotte dalla recente riforma fiscale.

La riforma fiscale e l’introduzione del contraddittorio anticipato

Con la legge delega n. 111 del 9 agosto 2023, il legislatore ha inteso ridefinire in modo sistematico la disciplina del contraddittorio endoprocedimentale, elevandolo a principio generale dell’ordinamento tributario.

La riforma è stata attuata con l’introduzione dell’articolo 6-bis nello Statuto dei diritti del contribuente (legge n. 212/2000), tramite il decreto legislativo n. 219 del 30 dicembre 2023. Tale disposizione sancisce il diritto del contribuente a essere coinvolto preventivamente nel procedimento di accertamento, nonché a poter accedere agli atti del fascicolo che lo riguardano.

Norme di attuazione e interpretazione: dal d.m. 24 aprile 2024 al d.l. n. 39/2024

Il nuovo impianto normativo è stato completato nel corso del 2024 con due interventi fondamentali:

  • il decreto ministeriale del 24 aprile 2024, che ha individuato gli atti esclusi dall’obbligo di contraddittorio preventivo;
  • la norma di interpretazione autentica contenuta nell’articolo 7-bis del decreto-legge n. 39 del 29 marzo 2024, convertito con modificazioni dalla legge n. 67 del 23 maggio 2024.

Questi interventi hanno contribuito a chiarire l’ambito applicativo del contraddittorio anticipato, definendo limiti e modalità operative.

Interazioni con gli istituti deflativi: accertamento con adesione e ravvedimento operoso

Uno dei punti centrali analizzati dal documento dei commercialisti riguarda l’impatto della nuova disciplina sugli istituti deflativi del contenzioso, come l’accertamento con adesione e il ravvedimento operoso.

Il contraddittorio anticipato, infatti, modifica i tempi e le modalità del confronto tra fisco e contribuente, influenzando anche la possibilità di regolarizzare spontaneamente la propria posizione prima dell’emissione dell’atto impositivo definitivo.

Criticità e proposte di soluzione nella nuova disciplina

Pur riconoscendo l’importanza storica della riforma, il documento Cndcec–Fnc mette in evidenza alcune criticità applicative, legate soprattutto ai tempi procedimentali, alla gestione documentale e alla coordinazione con le fasi successive dell’accertamento.

I commercialisti propongono soluzioni operative coerenti con i criteri direttivi della legge delega, finalizzate a garantire un equilibrio tra esigenze di efficienza dell’amministrazione e tutela effettiva dei diritti del contribuente.

Verso un nuovo equilibrio tra fisco e contribuente

A oltre un anno dall’introduzione dell’articolo 6-bis nello Statuto dei diritti del contribuente, il bilancio tracciato dai commercialisti appare positivo ma prudente.

Il contraddittorio anticipato rappresenta una conquista di civiltà giuridica, che rafforza la trasparenza e la collaborazione tra amministrazione e contribuente. Tuttavia, la sua piena attuazione richiede ulteriori interventi interpretativi e applicativi per rendere il sistema davvero efficace e coerente con i principi di buona amministrazione e giustizia tributaria.

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