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Il Consiglio e la Fondazione nazionali dei commercialisti (Cndcec e Fnc) hanno pubblicato il documento intitolato “Il contraddittorio anticipato nell’accertamento tributario”, a cura della Commissione di studio “Accertamento e rapporti con l’amministrazione centrale e locale”, coordinata dalla consigliera nazionale Rosa D’Angiolella.
Il testo fornisce un’analisi approfondita dell’evoluzione normativa e giurisprudenziale in materia di contraddittorio tributario, ponendo particolare attenzione alle innovazioni introdotte dalla recente riforma fiscale.
Con la legge delega n. 111 del 9 agosto 2023, il legislatore ha inteso ridefinire in modo sistematico la disciplina del contraddittorio endoprocedimentale, elevandolo a principio generale dell’ordinamento tributario.
La riforma è stata attuata con l’introduzione dell’articolo 6-bis nello Statuto dei diritti del contribuente (legge n. 212/2000), tramite il decreto legislativo n. 219 del 30 dicembre 2023. Tale disposizione sancisce il diritto del contribuente a essere coinvolto preventivamente nel procedimento di accertamento, nonché a poter accedere agli atti del fascicolo che lo riguardano.
Il nuovo impianto normativo è stato completato nel corso del 2024 con due interventi fondamentali:
Questi interventi hanno contribuito a chiarire l’ambito applicativo del contraddittorio anticipato, definendo limiti e modalità operative.
Uno dei punti centrali analizzati dal documento dei commercialisti riguarda l’impatto della nuova disciplina sugli istituti deflativi del contenzioso, come l’accertamento con adesione e il ravvedimento operoso.
Il contraddittorio anticipato, infatti, modifica i tempi e le modalità del confronto tra fisco e contribuente, influenzando anche la possibilità di regolarizzare spontaneamente la propria posizione prima dell’emissione dell’atto impositivo definitivo.
Pur riconoscendo l’importanza storica della riforma, il documento Cndcec–Fnc mette in evidenza alcune criticità applicative, legate soprattutto ai tempi procedimentali, alla gestione documentale e alla coordinazione con le fasi successive dell’accertamento.
I commercialisti propongono soluzioni operative coerenti con i criteri direttivi della legge delega, finalizzate a garantire un equilibrio tra esigenze di efficienza dell’amministrazione e tutela effettiva dei diritti del contribuente.
A oltre un anno dall’introduzione dell’articolo 6-bis nello Statuto dei diritti del contribuente, il bilancio tracciato dai commercialisti appare positivo ma prudente.
Il contraddittorio anticipato rappresenta una conquista di civiltà giuridica, che rafforza la trasparenza e la collaborazione tra amministrazione e contribuente. Tuttavia, la sua piena attuazione richiede ulteriori interventi interpretativi e applicativi per rendere il sistema davvero efficace e coerente con i principi di buona amministrazione e giustizia tributaria.