Con un comunicato congiunto, indirizzato agli organi di Governo e alle forze politiche e sociali del Paese, il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e l’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro hanno rivolto un accorato appello per chiedere la sospensione di tutte le scadenze e degli obblighi diversi dalla gestione delle pratiche di intervento degli ammortizzatori sociali.
La richiesta dei Consulenti dl Lavoro nasce dalla consapevolezza che in questo momento di eccezionale e straordinaria difficoltà, il lavoro degli studi è più che mai allo stremo. Ci sono tantissimi adempimenti che, se non sospesi, rischiano concretamente di non far ricevere gli indennizzi previsti dagli ammortizzatori sociali.
Si tratta di una posizione espressa sin dall’inizio dello stato di emergenza, che ora – sostengono i CdL – sta diventando realtà!
Il sistema di attuazione degli ammortizzatori sociali “COVID-19”, non è idoneo a garantire, in tempi brevi, la percezione delle somme da parte dei lavoratori, si legge nel comunicato. Il rischio è quello che, nonostante l’impegno di tutti, le attuali procedure burocratiche non consentano di accelerare i tempi di pagamento.
Infatti, gli strumenti a disposizione sono ancora strutturati con procedure amministrative che prevedono:
- una fase di presentazione della domanda di intervento all’Istituto di riferimento da parte del Datore di lavoro, (si stima mediamente un tempo di lavorazione di 20 giorni aggravato dall’obbligo di procedure di consultazione sindacali);
- una fase di analisi amministrativa della domanda, da parte dell’ente ricevente, (si stima mediamente un tempo di lavorazione di altri 60 giorni, gravata dal fatto che le strutture non potevano prevedere l’afflusso contemporaneo di milioni di richieste);
- una fase di gestione del sistema di pagamento ed eventuale erogazione diretta al lavoratore, (si stima in altri 60 giorni, gravata dal fatto che le strutture non potevano prevedere l’afflusso contemporaneo di milioni di richieste).
Per tutte queste ragioni, anche a voler manifestare una previsione ottimistica, secondo i CdL “
i primi pagamenti saranno effettuati non certo tra tre settimane”.
Un altro aspetto di non secondaria importanza è legato alla modalità di pagamento degli ammortizzatori sociali. Sul punto viene fatta notare “
la sostanziale impossibilità della quasi totalità dei datori di lavoro di anticipare alcuna somma, tanto anche in ragione delle imprevedibili ed incerte previsioni di ritorno ad una situazione “normale”.
Considerato il blocco di tutta l’economia italiana, chiedono di gestire l’emergenza con strumenti straordinari, annullando tutte le procedure di autorizzazione e passare immediatamente alla liquidazione degli indennizzi.
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Lunica procedura a carico di intermediari ed aziende deve essere quella di liquidazione delle somme – direttamente a carico inps o direttamente in busta paga”.
Secondo i CdL è, dunque, necessario che:
- venga immediatamente dichiarata una moratoria su tutti gli adempimenti non essenziali per la gestione delle pratiche di intervento degli ammortizzatori sociali (Es CU, LUL, UNIEMENS, etc);
- venga previsto un veloce sistema di silenzio assenso sulle domande di intervento di integrazione salariale;
- venga previsto l’immediato potenziamento di tutte le strutture informatiche e telematiche degli enti destinati a ricevere le domande di intervento degli ammortizzatori sociali.
“
Mantenere l’obbligo di rispetto delle scadenze e degli adempimenti oltre che degli attuali iter burocratici – concludono - significa mortificare gli intermediari e caricare il sistema produttivo italiano di tutte le conseguenze dell’emergenza sanitaria ed economica”.