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La laurea abilitante rappresenta una novità importante per la riduzione dei tempi di accesso dei giovani nel mercato del lavoro. Con un percorso di approvazione in Parlamento non più lungo di sette mesi, il 2022 sembra essere l’anno di introduzione. L’obiettivo non cambia, ma è in discussione l’inclusione di commercialisti e ingegneri.
In merito a quanto suesposto, si vuole ricordare che il disegno di legge “Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti”, definito anche DDL “Lauree abilitanti”, è stato presentato lo scorso 27 ottobre 2020 dal precedente Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dall’ex Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi, durante la carica del Governo Conte II.
Il DDL in questione vuole semplificare le modalità di accesso all’esercizio delle professioni regolamentate, in modo da garantire una più diretta, immediata ed efficace collocazione dei giovani nel mondo del lavoro. In tal proposito, l’esame conclusivo del corso di studi, diviene anche la sede nella quale sostenere l’esame di Stato. Ciò comporterebbe, dunque, che le relative commissioni dovrebbero essere formate anche dai rappresentanti dell’ordine professionale coinvolto.
Il testo della proposta di legge si compone di cinque articoli, esso stabilisce che saranno resi abilitanti:
L’elenco elaborato prevede che l’abilitazione potrà essere richiesta solo per le professioni di: