16 maggio 2019

"Solleticano i veri problemi e l'immaginario dei non addetti"

Autore: Roberto Mazzanti
Leggendo i report di giornata sul Disegno di Legge sulla semplificazione (proposta di legge AC 1074), ancora una volta la mia impressione è che si stia girando intorno alle questioni serie, facendo loro il solletico, per concentrarsi su problemi secondari ma che forse colpiscono di più l'immaginazione di chi non è addetto ai lavori. Propaganda, insomma...
La proposta è passata con il voto favorevole della maggioranza della Camera dei Deputati e ora è attesa in Senato.

I suoi punti salienti sono:

1. Fattura elettronica - Si stabilisce che la fattura è emessa entro 15 giorni dall’effettuazione dell’operazione. Quindi, avremo 5 giorni in più per trasmetterla allo SDI, anche se non possiamo ancora dire da quando, perché non sappiamo se la proposta diventerà legge prima del 1 Luglio 2019. In caso contrario, avremo un periodo in cui dovremo inviare la fattura elettronica entro 10 giorni prima di passare a 15. Questa semplificazione è positiva, certamente ma non risolve certamente i problemi che attualmente stiamo vivendo in materia di fatturazione.

2. Invio a Novembre delle Dichiarazioni dei redditi - Dal periodo di imposta 2020 avremo due mesi in più per trasmettere le dichiarazioni dei redditi e Irap dei contribuenti: da Settembre si passa a Novembre.

3. Invio a Dicembre della Dichiarazione IMU e TASI - Sei mesi in più - dal 2020 - per inviare la dichiarazione IMU - Tasi.
Sia per la dichiarazione dei redditi che per quella IMU, questi mesi in più per il loro invio non servono molto; consideriamo solo che l'IMU continuerà ad essere dovuta entro il 16 Giugno in acconto ed entro il 16 Dicembre a saldo. Il grosso del lavoro è calcolare le imposte e farle pagare, non tanto dichiarare la variazione dello stato di un fabbricato o di un terreno, peraltro avvenuta entro il 31 Dicembre dell'anno precedente. Non è una grossa semplificazione. Lo stesso vale, a maggior ragione, per la dichiarazione dei redditi e dell'Irap; lo stress è causato dal dover:
  • fornire ai nostri clienti una previsione di massima delle imposte da versare, qualche mese prima che ciò accada (se siamo bravi);
  • capire se il nostro cliente è congruo o non è congruo agli ISA (e qui apriti cielo, visto quanto si va prospettando con il ping-pong di file tra noi e l'Agenzia Entrate) e agire di conseguenza non senza scordare di inseguire i continui rilasci degli aggiornamenti da parte di Sogei, alcuni dei quali arrivano da metà Luglio in poi;
  • determinare gli imponibili su cui calcolare le imposte, inserendo i dati di bilancio e gli oneri deducibili e detraibili;
  • calcolare le imposte a saldo e come primo acconto, compilare gli F24 e inviarli per tempo ai clienti, tenendo conto delle rateazioni disponibili (e anche quest'anno abbiamo il problema delle prime due rate che coincidono per i non partita Iva, entrambe al 31.07).
  • il tutto va fatto nei termini di scadenza dei versamenti delle imposte, ossia tra Luglio ed Agosto.

A quel punto, tenersi la dichiarazione sul pc fino a Novembre non ha molto senso; certo: un pò di tempo per i controlli pre-invio occorre considerarlo ma due mesi in più non sono necessari. E comunque non è questo il problema, perché i drammi sono gli Isa, le modifiche ai programmi in corso d'opera, l'incompletezza di alcune circolari e risoluzioni su alcuni aspetti delle dichiarazioni, o i chiarimenti che arrivano in Agosto, le rateazioni bislacche ecc...ecc...Come si vede, si preferisce lavorare su qualcosa che tutti capiscono: la proroga, piuttosto che su quello che serve davvero: completezza, celerità, precisione.

4. Da Luglio 2020 diritto alla difesa davanti all'Agenzia Entrate - Ossia, prima di emettere un accertamento l'Agenzia delle Entrate dovrà invitare il contribuente a difendersi in contraddittorio. Scusate, ma non dovrebbe essere una cosa del tutto naturale in un Paese civile? E perché da Luglio 2020? Cosa succederebbe se si stabilisse che questo deve accadere da Settembre 2019? Non lo capisco. Questa norma ci dice chiaramente a che punto siamo nell'accertamento fiscale in Italia, perché occorrerà attendere Luglio 2020 per avere un minimo di garanzie per il contribuente, a 20 anni dalle norme dello Statuto del Contribuente!

5. Il fisco non potrà chiederci dati già in suo possesso - Ossia l'affermazione dell'ovvio. Questo lo diceva già nel 2000 lo Statuto del contribuente (art.6, comma 4) e mi risulta che anche lo Statuto sia una legge......quindi mi sembra davvero una farsa.

6. Dal 2020 non pagheremo le tasse sui canoni di locazione non incassati - Sempre che vi sia un'intimazione di sfratto. La norma anticipa infatti all'intimazione quello che oggi scatta solo quando c'è la convalida dello sfratto. È una buona cosa; si doveva fare prima.

7. Bonus fiscale del 25% per chi acquista prodotti fatti per tre quarti con rifiuti riciclati - Cosa che si traduce in un credito di imposta per le imprese e in un bonus non meglio precisato per tutti i contribuenti, da spendere in dichiarazione dei redditi. Anche questa norma sembra decorrerà dal 2020 ed è una buona cosa.

8. Rimborso totale dei tributi comunali, fino a 4 anni, per chi riapre negozi chiusi da almeno 6 mesi nei piccoli centri con meno di 20 mila abitanti - Altra buona norma che si spera entri presto in funzione e che davvero funzioni.

E veniamo all'argomento dell'estate: gli Isa.
Qui la norma prevede un "alleggerimento" dei dati da dichiarare, permettendoci - attenzione attenzione - di non dichiarare le informazioni già contenute "in altri quadri del modello di dichiarazione dei redditi" !!!!

Ma il problema degli Isa non è solo questo. È la loro struttura complessiva ad essere problematica, la pesantezza del sistema delle deleghe da gestire per gli intermediari, il pericolo di dati inesatti forniti dall'Agenzia delle Entrate e l'insistere nel volere mantenere questo strumento come metodo per far adeguare il contribuente in dichiarazione, invece che come sistema per individuare i contribuenti da sottoporre a controlli e a richieste di chiarimenti sulla loro posizione fiscale.

Per non dimenticare che gli Studi di settore non andavano sostituiti ma semplicemente aboliti. Almeno così ci hanno detto fino a poche settimane fa......

Insomma: ancora una volta molto fumo e poco arrosto
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