Rimani aggiornato!
Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.
Leggendo i report di giornata sul Disegno di Legge sulla semplificazione (proposta di legge AC 1074), ancora una volta la mia impressione è che si stia girando intorno alle questioni serie, facendo loro il solletico, per concentrarsi su problemi secondari ma che forse colpiscono di più l'immaginazione di chi non è addetto ai lavori. Propaganda, insomma...
La proposta è passata con il voto favorevole della maggioranza della Camera dei Deputati e ora è attesa in Senato.
I suoi punti salienti sono:
1. Fattura elettronica - Si stabilisce che la fattura è emessa entro 15 giorni dall’effettuazione dell’operazione. Quindi, avremo 5 giorni in più per trasmetterla allo SDI, anche se non possiamo ancora dire da quando, perché non sappiamo se la proposta diventerà legge prima del 1 Luglio 2019. In caso contrario, avremo un periodo in cui dovremo inviare la fattura elettronica entro 10 giorni prima di passare a 15. Questa semplificazione è positiva, certamente ma non risolve certamente i problemi che attualmente stiamo vivendo in materia di fatturazione.
2. Invio a Novembre delle Dichiarazioni dei redditi - Dal periodo di imposta 2020 avremo due mesi in più per trasmettere le dichiarazioni dei redditi e Irap dei contribuenti: da Settembre si passa a Novembre.
3. Invio a Dicembre della Dichiarazione IMU e TASI - Sei mesi in più - dal 2020 - per inviare la dichiarazione IMU - Tasi.
Sia per la dichiarazione dei redditi che per quella IMU, questi mesi in più per il loro invio non servono molto; consideriamo solo che l'IMU continuerà ad essere dovuta entro il 16 Giugno in acconto ed entro il 16 Dicembre a saldo. Il grosso del lavoro è calcolare le imposte e farle pagare, non tanto dichiarare la variazione dello stato di un fabbricato o di un terreno, peraltro avvenuta entro il 31 Dicembre dell'anno precedente. Non è una grossa semplificazione. Lo stesso vale, a maggior ragione, per la dichiarazione dei redditi e dell'Irap; lo stress è causato dal dover:
4. Da Luglio 2020 diritto alla difesa davanti all'Agenzia Entrate - Ossia, prima di emettere un accertamento l'Agenzia delle Entrate dovrà invitare il contribuente a difendersi in contraddittorio. Scusate, ma non dovrebbe essere una cosa del tutto naturale in un Paese civile? E perché da Luglio 2020? Cosa succederebbe se si stabilisse che questo deve accadere da Settembre 2019? Non lo capisco. Questa norma ci dice chiaramente a che punto siamo nell'accertamento fiscale in Italia, perché occorrerà attendere Luglio 2020 per avere un minimo di garanzie per il contribuente, a 20 anni dalle norme dello Statuto del Contribuente!
5. Il fisco non potrà chiederci dati già in suo possesso - Ossia l'affermazione dell'ovvio. Questo lo diceva già nel 2000 lo Statuto del contribuente (art.6, comma 4) e mi risulta che anche lo Statuto sia una legge......quindi mi sembra davvero una farsa.
6. Dal 2020 non pagheremo le tasse sui canoni di locazione non incassati - Sempre che vi sia un'intimazione di sfratto. La norma anticipa infatti all'intimazione quello che oggi scatta solo quando c'è la convalida dello sfratto. È una buona cosa; si doveva fare prima.
7. Bonus fiscale del 25% per chi acquista prodotti fatti per tre quarti con rifiuti riciclati - Cosa che si traduce in un credito di imposta per le imprese e in un bonus non meglio precisato per tutti i contribuenti, da spendere in dichiarazione dei redditi. Anche questa norma sembra decorrerà dal 2020 ed è una buona cosa.
8. Rimborso totale dei tributi comunali, fino a 4 anni, per chi riapre negozi chiusi da almeno 6 mesi nei piccoli centri con meno di 20 mila abitanti - Altra buona norma che si spera entri presto in funzione e che davvero funzioni.
E veniamo all'argomento dell'estate: gli Isa.
Qui la norma prevede un "alleggerimento" dei dati da dichiarare, permettendoci - attenzione attenzione - di non dichiarare le informazioni già contenute "in altri quadri del modello di dichiarazione dei redditi" !!!!
Ma il problema degli Isa non è solo questo. È la loro struttura complessiva ad essere problematica, la pesantezza del sistema delle deleghe da gestire per gli intermediari, il pericolo di dati inesatti forniti dall'Agenzia delle Entrate e l'insistere nel volere mantenere questo strumento come metodo per far adeguare il contribuente in dichiarazione, invece che come sistema per individuare i contribuenti da sottoporre a controlli e a richieste di chiarimenti sulla loro posizione fiscale.
Per non dimenticare che gli Studi di settore non andavano sostituiti ma semplicemente aboliti. Almeno così ci hanno detto fino a poche settimane fa......
Insomma: ancora una volta molto fumo e poco arrosto
.