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L’economia digitale, ed in particolare la sharing economy, ha sensibilmente cambiato il mercato del lavoro ideando nuove forme di lavoro digitale. Tra le varie forme, il crowd working, è quello ampiamente riconosciuto ed utilizzato.
“Il terreno è ancora inesplorato e, ammesso che ci siano rischi, bisogna attrezzarsi per governarli. La forza di questo segmento del lavoro digitale si fonda sulla parcellizzazione: si affidano a una ‘folla’ microparti di un progetto, una sorta di esternalizzazione globale, per poi tirare la fila laddove ha sede la mente”, ha commentato Antonio Aloisi, ricercatore di Diritto del lavoro alla Bocconi.
Il crowd working non è altro che uno dei tanti frutti che, ci ha dato e ci sta dando, l’era digitale. Si tratta di un meccanismo in cui, chi ha bisogno, cioè il consumatore, di un servizio specializzato, si collega ad un portale specializzato, inoltra la sua richiesta, fissa il compenso che è in grado di erogare ed il gioco è fatto. Sarà poi compito dei lavoratori specializzati iscritti al portale, rispondere alla codesta richiesta. Può succedere, in determinati casi, ci si imbatta in una vera e propria asta.
E’ il caso di una piattaforma di web designer dove sono stati messi all’asta dei progetti e, quello più “votato”, si sarebbe aggiudicato la ricompensa. Così agendo vince la competizione.
“Prima dell’avvento di internet, ti sarebbe stato particolarmente difficile trovare qualcuno disponibile a lavorare per te dieci minuti per essere poi subito licenziato. Ma grazie a queste tecnologie ora puoi effettivamente trovare qualcuno, corrispondergli un compenso irrisorio per poi sbarazzartene non appena non ne hai più bisogno” ha sottolineato Lukas Biewald, amministratore delegato della piattaforma CrowdFlower.
Queste piattaforme, sulla base delle loro caratteristiche, hanno lo scopo di attirare due tipologie di lavoratori: in primis colui che essendo, ormai, fuori dal mercato del lavoro cerca, con le sapienze, di reinventarsi; in secondo luogo, il professionista autonomo specializzato su una determinata materia che cerca di vendere le proprie sapienze non ad un ristretta cerchia di mercato, ma aspirando, principalmente ad un mercato più globale.
Come tutte le novità, anche questa presenta dei benefici e dei rischi. Per quanto attiene i benefici possono essere sintetizzati così:
Per quanto riguarda la normativa che disciplina taluni lavoratori, possiamo dire che:
Agendo in questo modo, si dovrà cercare di adattare la disciplina sul lavoro ai cambiamenti tecnologici in atto da un paio di anni ad oggi.
Dunque, dalle dimensioni di questa nuova forma di lavoro non si hanno ancora delle cifre ben definite, ma viene stimato, sulla base degli iscritti a queste piattaforme specializzate, che oltre 2 milioni di italiani arriverà per guadagnare almeno la metà del proprio reddito dalle predette piattaforme.