16 gennaio 2018

CUPE 2018 e Modello 770 2018: approvati i nuovi modelli

Autore: REDAZIONE FISCAL FOCUS

Con due distinti provvedimenti emanati ieri dall’Agenzia delle Entrate sono statiapprovati il Modello CUPE/2018 ed il Modello 770/2018 riferiti all’anno d’imposta 2017. Si tratta rispettivamente del Provvedimento Prot. 9520 e Provvedimento Prot. 10621/2018. Oltre ai modelli, sono state emanate anche le relative istruzioni per la compilazione.

Il CUPE - Il nuovo modello di certificazione degli utili corrisposti e dei proventi ad essi equiparati (CUPE) è da utilizzarsi per l’attestazione degli utili derivanti dalla partecipazione a soggetti IRES, residenti e non residenti nel territorio dello Stato, in qualunque forma corrisposti a soggetti residenti a decorrere dal 1° gennaio 2017, con esclusione degli utili assoggettati a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta o a imposta sostitutiva. È, altresì, utilizzato per l’attestazione dei dati relativi ai proventi derivanti da titoli e strumenti finanziari di cui all’articolo 44, comma 2, lettera a), del TUIR, da contratti di associazione in partecipazione e cointeressenza di cui all’articolo 44, comma 1, lettera f), dello stesso TUIR.

Il nuovo CUPE va a sostituire quello approvato con Provvedimento (Prot. n. 1841/2013) del 7 gennaio 2013 (restano, in ogni caso valide le certificazioni rilasciate fino alla giornata di ieri purché i dati ivi contenuti siano rispondenti a quelli richiesti nel nuovo schema di certificazione).

Si ricorda che il Modello CUPE viene rilasciato entro il 31 marzo. Dunque, entro il 31/03/2018 occorre rilasciare il Modello CUPE/2018 (anno d’imposta 2017). Esso si compone di una prima parte dedicata ai dati relativi al soggetto che rilascia la certificazione e di successive 4 sezioni, ossia: Sezione I, concernente i dati relativi al soggetto emittente; Sezione II, concernente i dati relativi all’intermediario non residente; Sezione III, concernente i dati sul percettore degli utili o degli altri proventi equiparati; Sezione IV, relativa ai dati sugli utili e sui proventi equiparati corrisposti.

Rispetto al precedente modello, con quello emanato ieri è stata recepita la disposizione contenuta nel decreto MEF del 26 maggio 2017 che prevede che gli utili derivanti dalla partecipazione in soggetti IRES e i proventi equiparati derivanti da titoli e strumenti finanziari assimilati alle azioni, formati con utili prodotti a partire dall’esercizio successivo a quello in corso al 31 dicembre 2016, concorrono alla formazione del reddito complessivo nella misura del 58,14%, se gli utili derivano da: partecipazioni in soggetti residenti in Italia; partecipazioni in soggetti residenti in Paesi compresi nella “white list” di cui all’art. 11, comma 4, lett. c), D. Lgs. n. 239/1996); partecipazioni quotate in società residenti o localizzate in Stati o territori con regime fiscale privilegiato, anche speciale, individuati ai sensi del comma 4 dell’art. 167 del TUIR ovvero in partecipazioni non quotate in società residenti in tali Paesi per i quali sia stata presentata istanza di interpello ai sensi dell’art. 167 del TUIR.

Il Modello 770/2018 – Come detto in premessa, con altro provvedimento separato è stato approvato il Modello 770/2018 da utilizzare per comunicare i dati relativi alle ritenute operate nell’anno 2017 ed i relativi versamenti, nonché le ritenute operate su dividendi, proventi da partecipazione, redditi di capitale od operazioni di natura finanziaria ed i versamenti effettuati dai sostituti d’imposta. Il modello, utilizzato altresì per l’indicazione delle compensazioni operate nonché per l’indicazione dei crediti d’imposta utilizzati e dei dati relativi alle somme liquidate a seguito di procedure di pignoramento presso terzi, si compone del frontespizio e dei soliti quadri SF, SG, SH, SI, SK, SL, SM, SO, SP, SQ, SS, DI, ST, SV, SX e SY. Si ricorda, inoltre, che in seguito a quanto previsto con la Legge di Bilancio 2018, la presentazione dovrà avvenire entro il 31 ottobre. Il provvedimento che approva il nuovo modello si è reso necessario al fine di modificare la struttura e il contenuto della dichiarazione in commento allo scopo di adeguarla alla normativa vigente, come ad esempio, per permettere agli intermediari e gli altri soggetti che intervengono in operazioni fiscalmente rilevanti di adempiere al relativo obbligo comunicativo (si pensi alla ritenuta operata a titolo di cedolare secca per le locazioni brevi di cui al D.L. 50/2017).

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