Il Selfiemployment per i giovani Neet

La misura agevolativa “Selfiemployment” di Invitalia per il tramite del Ministero del Lavoro con il Programma Garanzia Giovani, finanzia attività d’impresa che vogliono avviare i giovani di età compresa tra i 18 ed i 29 anni, con la condizione di essere NEET (Not in Education, Employment or Training) senza lavoro e senza percorso di studi in atto, ed iscritti a Garanzia Giovani a cui si può, inoltre, partecipare frequentando un corso di formazione che fa guadagnare punteggio ai fini della valutazione della domanda di finanziamento.

I richiedenti possono presentare progetti in forma singola, quindi ditta individuale, o in forma societaria con società di persone e società cooperative, costituite o da costituire. Sono inoltre finanziabili le forme di associazioni professionali e società tra professionisti costituite da non più di 12 mesi rispetto alla presentazione della domanda purché siano inattive.

I settori finanziabili sono:

• produzione di beni e servizi;
• commercio anche in forma di franchising;
• turismo;
• risparmio energetico e energie rinnovabili;
• artigianato;
• trasformazione e commercio di prodotti agricoli.

Sono esclusi i settori:

• pesca;
• acquacoltura e la produzione primaria in agricoltura;
• lotterie;
• scommesse e sale da gioco.

Le forme di agevolazione sono 3 e si contraddistinguono a seconda dell’importo:

1. il Microcredito per attività con un progetto da 5.000,00 a 25.000,00 euro;
2. il Microcredito Esteso per progetti di investimenti da 25.001,00 a 35.000,00 euro;
3. i Piccoli Prestiti per i progetti da 35.000,01 a 50.000,00 euro.

Le tre misure coprono tutte il 100% dell’iniziativa presentata con un finanziamento a tasso zero, rimborsabile in 7 anni a cadenza mensile posticipata, e non assistito da nessuna garanzia reale o di firma. Sono ammissibili le spese sostenute in merito ad immobilizzazioni materiali ed immateriali nonché a capitale circolante. Nella fattispecie sono ammissibili le spese inerenti attrezzature, macchinari, impianti e allacciamenti, beni immateriali ad utilità pluriennale esclusi brevetti, licenze e machi, ed infine la ristrutturazione su immobili, compresi gli impianti, entro il 10% dell’ammontare dell’investimento richiesto. I beni possono essere nuovi di fabbrica o usati a condizione che siano venduti da fornitori abilitati, gli automezzi sono agevolabili a condizione che siano effettivamente utili nel processo produttivo e di erogazione del servizio. Sono agevolabili, e rientrano nel capitale circolante, le spese inerenti l’avvio dell’attività come le materie prime, semilavorati, materiale di consumo, prodotti finiti e tutti i costi necessari al processo produttivo, canoni di locazione, utenze, salari e stipendi, garanzie assicurative.

Non sono ammissibili acquisti fatti verso fornitori con cui ci sia rapporto di parentela, controllo o collegamento. Oltre ciò non sono oggetto di finanziamento interessi passivi e l’IVA. Tutte le variazioni possono essere valutate da Invitalia dopo la delibera di approvazione del progetto e rese definite ed ammesse previa autorizzazione.

Qualora le variazioni intervengano prima dell’approvazione, riferendomi in tal caso nella variazione del proponente o di uno dei soci, la domanda viene rigettata automaticamente. La modalità di presentazione della domanda è esclusivamente online previa registrazione sul portale di Invitalia e poi compilazione e invio del progetto. Le domande vengono valutate in base all’ordine cronologico di presentazione, dapprima vi è una verifica formale per accertare i requisiti e poi vi è la valutazione nel merito della domanda dove sono fattori importanti l’esperienza nel settore, competenze e sostenibilità economico finanziaria. I dati aggiornati al 1° novembre 2018 (fonte ufficiale www.invitalia.it) sono di 2.774 domande presentate, 898 domande approvate e di 1.670 posti di lavoro creati con uno stanziamento fondi di agevolazioni concesse pari a 30 milioni a fronte di 94,5 milioni di euro richiesti.