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Il datore di lavoro che dovesse essere a conoscenza di comportamenti vessatori, configuranti mobbing, compiuti da parte di un proprio dipendente ed attuati nei confronti di un suo collega, è tenuto a porre in essere, secondo il criterio “della massima sicurezza”, quanto necessario per impedire il reiterarsi di comportamenti illeciti e pretestuosi.
Il termine mobbing, letteralmente indica “l'assalto (fisico)” di un gruppo ad un individuo, invece nella psicologia del lavoro, indica una violenza psicologica, talvolta anche fisica, perpetrata sul posto di lavoro e che a poco a poco diventa patologica e genera particolari situazioni di conflitto che producono, a chi li subisce, stati di perduranti sofferenze psichiche e spesso di alterazioni permanenti dell’umore e della personalità, oltre che malesseri fisici.
Ma perché si possa configurare realmente “mobbing”, è necessario che ricorrano una serie di comportamenti di carattere persecutorio con intento vessatorio, in modo sistematico e prolungato nel tempo (almeno sei mesi).
Tali condotte possono essere poste in essere, tanto dal datore di lavoro, che da colleghi, dirigenti, responsabili o preposti e a seconda dei casi, si possono individuare differenti tipologie di mobbing:
Il burnout, a differenza del mobbing, si configura a causa di una reazione emotiva dovuta allo stress lavorativo tipico delle professioni nelle quali non si utilizzano solo competenze tecniche, ma anche abilità sociali ed energie psichiche per soddisfare i bisogni dell’utenza. Il soggetto affetto da burnout avverte sentimenti di inutilità, di inadeguatezza, di insoddisfazione, uniti alla percezione di essere sfruttato, oberato di lavoro e poco apprezzato; spesso tende a mettere in atto comportamenti di fuga dall’ambiente lavorativo, e atteggiamenti aggressivi verso gli altri o verso sé stesso.
Si tratta quindi di una particolare patologia legata all'esercizio delle proprie funzioni lavorative, che conduce il soggetto a manifestare una progressiva perdita di idealismo, energia e scopi.
Le professioni più colpite da questo fenomeno sono: medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali, insegnanti, poliziotti etc.
Il soggetto colpito da burnout manifesta tutta una serie di sintomi, quali: