29 settembre 2023

L’Agenzia delle Entrate e il falso “fisco amico”

È di pochi giorni fa (lo scorso 21 settembre), l’incontro dell’Associazione Nazionale Commercialisti con il Viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo, nel corso del quale sono state sottoposte diverse questioni che stanno facendo lievitare a dismisura il disagio e il malessere della categoria dei commercialisti.

ANC ha sicuramente apprezzato l’interessamento e la costante disponibilità che il Viceministro Leo ha da sempre riservato alle sollecitazioni dalla stessa poste, ed è ben consapevole che talune difficoltà non sono risolvibili nell’immediato, senza contare che la buona volontà e la lungimiranza del Viceministro si scontrano con i limiti dettati dalla situazione dei conti pubblici, rispetto alla quale c’è sempre il puntuale intervento da parte della Ragioneria generale dello Stato. Proprio su questo punto, c’è da evidenziare che, in molti casi, la posizione rigorista assunta dalla Ragioneria generale dello Stato appare ingiustificata e determinata da stime eccessive sotto il profilo delle coperture finanziarie dei singoli provvedimenti.

Fonte di profondo disagio per la categoria è sicuramente anche l’ormai consolidato modus operandi dell’Agenzia delle Entrate che sembra aver dichiarato guerra ai professionisti economici che curano gli adempimenti fiscali dei contribuenti, in totale spregio del tanto sostenuto “fisco amico”.

L’Associazione è costretta anche oggi a dover denunciare il pervenire di una nuova ondata di comunicazioni riguardanti presunte irregolarità circa i pagamenti delle imposte derivanti da modello Unico 2020, che oggi l’Agenzia delle Entrate sta ritenendo tardivi anche quando tempestivamente effettuati ai sensi dell’art. 126 del DL 34/2020 (cd. Decreto Rilancio), fruendo dello slittamento della scadenza al 16 settembre 2020, nonché l’invio ai contribuenti delle lettere tese alla produzione di documentazione, spesso copiosa, finalizzata alle verifiche in corso circa la fruibilità dei Fondi Perduti da emergenza Covid19.

Se da una parte si registra la costante disponibilità del MEF a valutare con attenzione le questioni rappresentate per trovare soluzioni nell’interesse dei contribuenti e della categoria, dall’altra si constata che l’Agenzia delle Entrate prosegue nell’invio massivo di comunicazioni, compliance e avvisi di irregolarità che inevitabilmente creeranno nocumento all’attività degli studi professionali.

Non si vuole tentare di porre limiti all’attività legittimamente portata avanti dall’Agenzia delle Entrate ma è indiscutibile come occorra trovare, oggi più che mai, un nuovo equilibrio affinché il legislatore non disponga o costruisca ciò che poi l’Amministrazione Finanziaria demolisce a colpi di comunicazioni, il più delle volte sconsiderate poiché in contrasto con le norme stesse o non lavorabili a causa di un sistema Civis che, come da tempo ANC denuncia, dimostra di essere inefficace.

Proprio l’inadeguatezza di tale strumento, rende ancor più importante l’accesso agli uffici dell’Agenzia delle Entrate da parte dei professionisti economici, i quali invece, come attestano le numerose segnalazioni ricevute da ANC, si scontrano con la difficoltà di prenotare appuntamenti in tempi ragionevoli. Il sistema di gestione degli appuntamenti, infatti, spesso propone date che non permettono ai professionisti di gestire le pratiche dei contribuenti assistiti secondo tempistiche adeguate, in molti casi la data proposta è addirittura successiva alla scadenza prevista dalla singola pratica.

Appare chiaro come l’obiettivo sia quello di incentivare il ricorso all’istituto del ravvedimento operoso, che per i professionisti non costituisce la regola bensì l’eccezione, e che comunque non può essere messo in atto unicamente al solo fine di rimediare a disposizioni normative mancanti o tardive, o per attenuare il rischio di accertamenti fiscali.

Un fisco equo, un impianto normativo equilibrato, il rispetto reciproco delle regole e la certezza del diritto devono costituire la base del sistema fiscale del Paese, e allo stato dell’arte sembriamo essere lontani anni luce dalla realizzazione di questi essenziali concetti.
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