20 aprile 2022

Pagare le tasse costa ai professionisti il 30% del fatturato

Autore: Direttore Antonio Gigliotti
Mondo al rovescio - Per i contribuenti italiani pagare le tasse è più facile che in Estonia e Finlandia, primi in Europa nel rapporto Paying Taxes della Banca Mondiale.

Non basta sapere quanto si paga di tasse. Ma anche quanto costa pagarle.

È questo l’obiettivo del recente rapporto pubblicato dalla Commissione Europea dal titolo Compliance Costs for SMEs, da cui emerge che il costo medio degli adempimenti fiscali totali delle micro imprese si aggira intorno al 30% del loro fatturato (circa 13, 897 Euro) mentre si riduce a mano a mano che l’impresa diventa più grande fino ad incidere per il 5.9% sulle grandi imprese.

Tra i più penalizzati sono proprio i professionisti che adoperano il 32.6% del loro fatturato per ottemperare agli obblighi con il fisco al netto delle tasse che sono chiamati a pagare.

In generale, le imprese tendono a delegare a studi esterni l’assolvimento degli obblighi fiscali indipendentemente dalla loro grandezza, ma i piccoli imprenditori sono quelli su cui ricade maggiormente il costo della loro mancanza di competenze legali e amministrative oltre che le risorse finanziarie per assumere personale qualificato in quel settore, calmierando così il peso delle consulenze esterne.

Quello che emerge dal rapporto è però un mondo al rovescio per i contribuenti italiani.

Infatti, se nello studio Paying Taxes della Banca Mondiale (costruito da professionisti e che misura il tempo impiegato dalle imprese di ogni Paese ad assolvere i propri obblighi con l’Amministrazione Finanziaria) l’Italia si colloca alla 24esima posizione su 28 nell’Unione Europea, nello studio della Commissione (basato invece sulla percezione dei contribuenti) l’Italia risale la china all’11esima posizione facendo meglio di Estonia e Finlandia, primi in Europa proprio nel rapporto della Banca Mondiale.

Per avere un’idea di quanto i contribuenti italiani coinvolti nella survey europea siano lontani dalla realtà basta riportare quanto emerso proprio dall’ultimo rapporto Paying Taxes della Banca Mondiale.

Secondo la ricerca internazionale infatti in Italia sono necessarie in media 238 ore per ottemperare agli obblighi con il fisco. Per rendere l’idea, in Burundi ne sono necessarie 232, in Ghana 226, in Kenya 180, in Malawi 169 ed in Mozambico 200. In sintesi, una impresa deve dedicare sei settimane solo al pagamento delle imposte. Un mese e mezzo. Un risultato ben peggiore di quello di molti Paesi africani. Il rapporto diventa ancora più impietoso se il paragone viene fatto con i Paesi di economie avanzate. In Australia servono solo 105 ore, in Canada 131, in Cina 138, in Finlandia 90, in Irlanda 82, in Svizzera 63, nel Regno Unito 114.

Basti pensare che sulla base dei dati forniti dal sito dell’Agenzia delle Entrate tra comunicazioni, versamenti, ravvedimenti, dichiarazioni, adempimenti contabili ed istanze sono stati 1849 gli adempimenti fiscali calendarizzati nel 2021.

Mai come in questa circostanza vale ricordare quanto affermato da Tonino Guerra nel famoso spot televisivo Unieuro diventato un'icona della storia recente italiana: “Gianni, l’ottimismo è il profumo della vita!”
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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