Fisco, taglio tasse per il ceto medio con incassi da lotta all’evasione: la proposta dei commercialisti
Agli Stati Generali dei commercialisti 2025, il presidente del Consiglio nazionale invita il Governo a destinare gli incassi dell’Agenzia delle Entrate per alleggerire il carico fiscale su redditi tra 40.000 e 120.000 euro
Autore: Miriam Carraretto
Un appello forte e chiaro arriva dagli Stati Generali della professione commercialista: Elbano De Nuccio, presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, invita il Governo a destinare i proventi della lotta all’evasione fiscale per alleggerire il carico fiscale sul ceto medio.
Secondo De Nuccio, la riforma fiscale in corso è positiva per la semplificazione, ma deve essere completata da un intervento urgente sulla curva IRPEF, che grava in modo insostenibile sulla fascia di reddito tra 40.000 e 120.000 euro. Vediamo cosa ha detto nel dettaglio.
Il ceto medio paga troppo, serve una nuova curva IRPEF
Agli Stati Generali dei commercialisti 2025, De Nuccio sottolinea come l’11,2% dei contribuenti, con redditi compresi tra 40.000 e 120.000 euro, versa il 36,4% dell’IRPEF netta totale, una pressione fiscale “semplicemente insostenibile”. “Nessuno – ha aggiunto – si scompone per il fatto che, dai dati delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2024, emerga che lo 0,15% dei 42.570.078 contribuenti IRPEF, che dichiara un reddito complessivo superiore a 300.000 euro, paghi il 7% dell’IRPEF netta totale che viene versata. È la progressività". L’attuale sistema prevede aliquote al 35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro, che salgono al 43% oltre i 50.000 euro, a cui si aggiungono addizionali comunali e regionali fino al 3%. Per il presidente dei commercialisti “non è un problema il numero delle aliquote, ma la necessità di evitare che il ceto medio venga equiparato a redditi milionari”.
Lotta all’evasione, incassi record da destinare alla riduzione fiscale
Secondo De Nuccio, i risultati ottenuti dalla lotta all’evasione fiscale, che hanno portato incassi record grazie all’efficace azione dell’Agenzia delle Entrate, rappresentano una risorsa da investire subito per ridurre il peso fiscale sul ceto medio.
“È arrivato il momento di trasformare in scelte concrete l’idea di usare questi fondi per alleggerire la pressione fiscale, che negli ultimi anni è cresciuta anche in rapporto al PIL”, ha concluso il presidente dei commercialisti.
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