12 ottobre 2023

Aziende agricole ed esonero contributivo under 30 e under 36

Accertamenti ispettivi dall’Inps

Autore: Cinzia De Stefanis
Domanda - Sono un consulente del lavoro, con il presente quesito faccio presente che molte aziende agricole stanno ricevendo dall’Inps, a mezzo Pec, accertamenti ispettivi emessi al fine di disconoscere il diritto all’esonero contributivo under 30 o 36, con contestuale richiesta di recupero del beneficio maggiorato delle somme aggiuntive. È stato rilevato che, esclusi alcuni casi anomali (ad esempio, l’errato abbinamento di aziende e dipendenti), la principale ragione che ha portato all'emissione degli atti consiste nell’accertamento, da parte dell’istituto, di un precedente rapporto a tempo indeterminato in capo al lavoratore assunto. Cosa fare?

Risposta -Il datore di lavoro può procedere alla verifica di tale condizione attraverso strumenti ufficiali, quali il certificato storico lavorativo (modello C2 storico) oppure l’utility messa a disposizione dall’Inps sul proprio sito.

Il certificato storico lavorativo – C2, chiamato più comunemente modello C2, è un documento ufficiale nel quale vengono elencate le varie esperienze lavorative del soggetto richiedente. Al suo interno sono deducibili i lassi di tempo in cui il lavoratore si è trovato senza occupazione.

Alcune realtà aziendali e datori di lavoro privati richiedono al personale in corso d’assunzione di fornire il modello C2 storico. Ciò avviene, per esempio, quando la persona in questione dichiara di provenire da una condizione di disoccupazione di lungo periodo. In questo modo è infatti possibile verificare la reale inattività di lungo corso da parte dell’azienda, così da poter chiedere sgravi contributivi che lo Stato prevede per questi casi.

All'interno di questo modello vengono menzionate numerose informazioni relative ai trascorsi professionali di un lavoratore, tra le quali:
  • un elenco delle attività professionali con le date di inizio e termine del rapporto lavorativo, nonché eventuali interruzioni o promozioni;
  • i titoli professionali e responsabilità assunte durante la carriera;
  • i dati delle aziende per le quali si è lavorato;
  • il percorso di formazione, che include titoli di studio, certificazioni e corsi professionali;
  • la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro;
  • la data di iscrizione al Centro per l’impiego (CPI);
  • i lassi di tempo in stato di disoccupazione.
  • Tuttavia, entrambi gli strumenti si sono dimostrati non del tutto affidabili; pertanto, da un lato i consulenti suggeriscono di integrarli con l’estratto conto contributivo, mentre l’Inps suggerisce l’autocertificazione (art. 47 D.P.R. 445/2000) rilasciata dal dipendente per attestare l’inesistenza di rapporti a tempo indeterminato.
L’estratto conto contributivo è il documento che elenca tutti i contributi effettuati all’Inps in favore del lavoratore. Riepiloga i versamenti da lavoro, figurativi e da riscatto, suddivisi in base alla gestione alla quale il lavoratore risulta iscritto.

Grazie all’estratto conto contributivo, i lavoratori possono verificare la regolarità dei contributi versati autonomamente o dai propri datori di lavoro per segnalare eventuali discordanze all'Inps.

I lavoratori prossimi alla pensione possono richiedere alle sedi Insp l'estratto conto certificativo che include l’attestazione analitica della posizione assicurativa con valore legale.
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