17 gennaio 2024

Pensioni 2024: novità anche per il settore agricolo

Prorogate Ape sociale e Opzione donna

Autore: Cinzia De Stefanis
Domanda -Con la legge di bilancio 2024 sono state prorogate sia l’Ape sociale che l’opzione donna anche per il 2024. Si chiede di conosce le novità contenute nella legge di bilancio 2024 per queste due misure pensionistiche?

Risposta -La risposta è affermativa. Tra le novità più interessanti contenute nella legge di bilancio 2024, segnaliamo la proroga:
  • dell’Ape sociale anche per il 2024 con l’elevazione del requisito anagrafico a 63 anni e 5 mesi;
  • dell’Opzione donna per requisiti maturati entro il 31 dicembre 2023, con il requisito anagrafico che passa da 60 a 61 anni.
Non solo, nel 2024 si può andare in pensione prima con 63 anni di età e 41 anni di contributi anche con Quota 103, però con un importo massimo fino all’età per la pensione di vecchiaia di 4 volte il trattamento minimo, con un’ulteriore penalizzazione: la pensione sarà liquidata con il calcolo contributivo. Le finestre di uscita, poi, sono elevate a otto mesi per i privati e a nove mesi per i pubblici (invece dei precedenti, rispettivamente, tre e sei mesi).

Ridimensionata, poi, la rivalutazione automatica rispetto all’inflazione dei trattamenti pensionistici 2024 solo per le pensioni superiori a 10 volte il trattamento minimo, riducendo la rivalutazione dal 32 al 22 per cento.

Grandi novità in tema di pensioni contributive per chi lavora dal 1996: per andare in pensione a 67 anni, l’importo soglia richiesto sarà più basso e per il 2024 saranno richiesti solo 534,41 euro lordi mensili. Per la pensione a 64 anni, l’importo soglia richiesto sale da 2,8 a 3 volte l’assegno sociale per gli uomini e per le donne senza figli ma viene lasciato nella misura pari a 2,8 volte per le donne con un figlio e ulteriormente abbassato a 2,6 volte per le donne con almeno due figli. Per la pensione anticipata a 64 anni di età e con almeno 20 anni di contribuzione (requisito da adeguare alla speranza di vita) viene, inoltre, aggiunta la finestra trimestrale e un limite transitorio di importo fino all’età per la vecchiaia pari a 5 volte il trattamento minimo.

Sempre per i contributivi puri non pensionati ritorna in auge la possibilità di riscattare i periodi non coperti da retribuzione nel massimo di cinque anni anche non continuativi antecedenti il 1° gennaio 2024, misura molto affine alla cosiddetta pace contributiva di qualche anno fa.
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