30 giugno 2023

Lavoratori autonomi agricoli: fissato il reddito medio convenzionale giornaliero 2023

Fissato in € 61,98 l'importo del reddito medio convenzionale giornaliero dei piccoli coloni e compartecipanti familiari, da valere per l’anno 2023, utile per il calcolo dei contributi e delle prestazioni previdenziali. È con il decreto direttoriale del 21 giugno 2023 n. 532 che il Ministero del Lavoro ha definito le retribuzioni medie giornaliere, da valere per l’anno 2023, ai fini dei contributi e delle prestazioni previdenziali per la categoria dei piccoli coloni e compartecipanti familiari.

Reddito medio dei mezzadri e coloni - Il reddito medio dei mezzadri e coloni che optano, a domanda, per l’iscrizione nell’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti, per l’anno 2023, è parificato a quello determinato, per il medesimo anno, nella tabella di cui allegata al decreto in commento per la categoria dei salariati fissi. Ove siano previste retribuzioni medie diverse per le varie categorie di salariati fissi, il reddito medio da considerare è quello corrispondente alla classe di retribuzione meno elevata.

Da alcuni anni è stata riconosciuta una più ampia tutela previdenziale a coloro che svolgono l’attività autonoma in agricoltura.
Sono lavoratori autonomi in agricoltura i seguenti soggetti:
coltivatori diretti: sono proprietari, affittuari, usufruttuari, enfiteuti (coloro i quali per almeno 20 anni abbiano in godimento un fondo con l’obbligo di migliorarlo dietro il pagamento di un canone) pastori e assegnatari di fondi nonché appartenenti ai rispettivi nuclei familiari che, direttamente e abitualmente, si dedicano alla coltivazione dei fondi, all’allevamento del bestiame ed allo svolgimento delle attività connesse.
La loro attività deve avere le seguenti caratteristiche:
  1. deve essere svolta in modo prevalente ed esclusivo (per attività prevalente si intende quella che impegna il coltivatore diretto per il maggior tempo dell’anno e che costituisce la maggiore fonte di reddito);
  2. può essere svolta con parenti o affini entro il quarto grado;
  3. il fabbisogno aziendale non deve essere inferiore a 104 giornate all’anno e il terzo di tale fabbisogno deve essere garantito dal nucleo familiare.

Mezzadri e coloni: i mezzadri sono coloro che, in proprio o quali capi della famiglia colonica, si associano al proprietario del fondo apportando all'impresa agricola soprattutto il lavoro personale e della famiglia. La famiglia, che è tenuta ad apportare il proprio lavoro alla mezzadria e a partecipare alla divisione dei prodotti secondo le disposizioni legislative e contrattuali, deve stabilmente risiedere nel fondo. I coloni si differenziano dal mezzadro per l’apporto parziale del lavoro nella coltivazione del fondo e non devono stabilmente risiedere nel podere della casa colonica. La posizione assicurativo-previdenziale di questi lavoratori è particolare: infatti, se il fondo e gli animali richiedono un fabbisogno lavorativo inferiore a 120 giornate annue, essi sono equiparati ai lavoratori subordinati e si dicono piccoli coloni. Se invece il fondo richiede un fabbisogno superiore a 120 giornate annue, essi sono equiparati ai lavoratori autonomi e sono soggetti alla disciplina prevista per tali lavoratori.

Imprenditori agricoli a titolo professionale - Sono coloro che svolgono autonomamente, con capacità professionale, attività di conduzione dell’azienda agricola finalizzata ad una qualsiasi utilità economica. L'attività consiste nell’organizzare e coordinare in modo sistematico ed abituale la produzione con l’utilizzo di idonei mezzi operativi. È dunque un’attività a specifico carattere direzionale che non richiede necessariamente l'esecuzione manuale dei lavori agricoli. La norma istitutiva della categoria prevede che l'imprenditore agricolo a titolo professionale dedichi all’attività non meno di due terzi della propria attività complessiva, ricavandone non meno di due terzi del proprio reddito globale. Nelle zone montane e svantaggiate il tempo di lavoro e la quota di reddito si riducono della metà. Ai fini pensionistici sono iscritti alla gestione unicamente i titolari delle aziende e non i familiari degli stessi che eventualmente collaborano alla gestione dell’azienda.
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