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Il sostituto d’imposta che indica nel modello F24 un credito Iva inesistente, ai fini della compensazione delle imposte e della ritenuta di acconto, è punibile penalmente solo se supera la soglia di 50 mila euro. Lo ha chiarito la Corte di Cassazione, con la sentenza numero 7662, pubblicata il 28 febbraio 2012, presso la Terza Sezione Penale.
(prezzi IVA esclusa)