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È legittima la pronuncia della CTR che ha avallato l'azione dell'Agenzia delle Entrate, la quale aveva d'ufficio attribuito una partita IVA al contribuente, socio di maggioranza e legale rappresentante di una società di capitali già oggetto di accertamento per la medesima annualità con provvedimenti definitivi a seguito di adesione, per una attività di impresa esercitata a titolo individuale e coincidente con quella della società. E’ questo il pensiero espresso dalla Corte di Cassazione, nell’ordinanza n.11915 del 29 settembre 2020.
(prezzi IVA esclusa)