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Con tre pronunce, sostanzialmente conformi – ordinanze n.4554, 4557 e 4558 del 21 febbraio 2020 – la
Corte di Cassazione è ritornata ad affrontare l’annosa questione relativa alla problematica della sottoscrizione degli atti di accertamento. Verifichiamo, quindi, i principi espressi.
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