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La Fondazione Studi CdL, con l’Approfondimento del 10 aprile 2017, ha evidenziato i propri dati emersi da un’indagine condotta su dati INPS in merito all’applicazione del lavoro accessorio. L’analisi mette a fuoco che la maggioranza degli utilizzatori dei voucher (63% del totale) appartiene a categorie (disoccupati, pensionati, seconda occupazione) che difficilmente potranno trovare alternative valide tra le tipologie di contratti attualmente vigenti. Una fotografia, questa, che ci porta lontano dal mondo delle imprese, coinvolto solo per un terzo dell'intero volume di ore lavorate dai voucheristi. Ciò impone una riflessione politica urgente per evitare che tutti questi soggetti finiscano per alimentare quel lavoro
sommerso reso visibile proprio grazie all'utilizzo dei voucher.
Alla luce della predetta abrogazione, vediamo come cambia lo scenario per le imprese e famiglie qualora debbano ricorrere all’utilizzo di prestazione occasionali.
(prezzi IVA esclusa)