28 febbraio 2013

Congelate le pensioni degli statali

Linea dura del Governo sugli statali, che vedranno bloccati i propri stipendi fino al 2014

Autore: Redazione Fiscal Focus
Premessa – Niente aumenti in busta paga per i dipendenti pubblici fino al 2014. Infatti, nei prossimo giorni è attesa la firma del premier, Mario Monti, sul decreto che blocca stipendi individuali e indennità di vacanza per gli statali. La novità, che era nell’aria già ai tempi della prima manovra estiva del 2011 – rinviata poi a causa dell’avvicinarsi delle elezioni politiche – riguarda ben 3,3 milioni di dipendenti del pubblico impiego.

I precedenti –
Il primo blocco dei rinnovi contrattuali si è registrato per il triennio 2010-2012, con il D.L. 78/2010. La possibilità di proroga era stata avanzata nella prima manovra estiva 2011 (D.L. 98/2011), e si era nei fatti trasformata di un dato ovvio con l'evoluzione non troppo rassicurante della nostra finanza pubblica, che non lasciava spazi a una ripresa della spesa per stipendi.

Il blocco - Il provvedimento, che va varato entro marzo (prima che scatti l’obbligo di versamento dell’indennità di vacanza contrattuale), “non dà luogo, senza possibilità di recupero, alle procedure contrattuali e negoziali ricadenti negli anni 2013-2014 del personale dipendente dalle amministrazioni pubbliche cosi come individuate ai sensi dell'articolo 1, comma 2, della legge 31 dicembre 2009 n. 196 e successive modificazioni”. È chiaro, dunque, che nell’alveo del blocco contrattuale rientra anche la scuola, che è il settore più corposo dell'intero pubblico impiego. Una conseguenza importante da considerare è il blocco, per tutto il 2013, degli scatti di anzianità di docenti, ausiliari e amministrativi, che per gli anni passati sono stati recuperati in sede negoziale tra governo e sindacati. Purtroppo, come accennato in premessa, lo stipendio non è il solo elemento a essere bloccato; infatti, per gli anni 2013 e 2014 non ci sarà neanche la corresponsione dell'indennità di vacanza contrattuale. Inoltre, siccome non ci si basa più sul parametro europeo dell’Ipca per individuare l’inflazione da recuperare, in quanto l’indennità di vacanza contrattuale di vacanza relativa al triennio 2015-2017 è calcolata secondo le modalità e i parametri individuati dai protocolli e dalla normativa vigenti in materia.
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