24 settembre 2015

Jobs act. In G.U. gli ultimi quattro decreti legislativi

Autore: Redazione Fiscal Focus
Come annunciato nei giorni scorsi, approdano in Gazzetta Ufficiale gli ultimi quattro Decreti Legislativi attuativi della L. n. 183/2014 (Jobs act), completando così definitivamente una riforma iniziata dal Governo Renzi già a marzo dell’anno scorso. In particolare, stiamo parlando:

• del D.Lgs. n. 148/2015 sul “riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro”;
• del D.Lgs. n. 149/2015 sulla “razionalizzazione e semplificazione dell’attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale”;
• del D.Lgs. n. 150/2015 sul “riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive”;
• del D.Lgs. n. 151/2015 sulla “razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini ed imprese ed altre disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità”.

I suddetti decreti entrano in vigore dal giorno successivo alla data di pubblicazione in G.U., quindi da venerdì 25 settembre 2015.

Cassa integrazione – Partendo dal decreto sugli ammortizzatori in costanza di rapporto di lavoro, s’intende semplificare l’accesso alle integrazioni salariali mediante l’introduzione di un unico testo normativo di 47 articoli, abrogando oltre 15 leggi e norme stratificatesi negli ultimi 70 anni, dal 1945 a oggi. In particolare il testo del decreto, da una parte, estende le integrazioni salariali in caso di riduzione o sospensione dell’orario di lavoro a 1.400.000 lavoratori e 150.000 datori di lavoro in precedenza esclusi da queste tutele e, dall’altra, prevede la durata massima di CIGO e CIGS a 24 mesi (erano 36) in un quinquennio mobile. Limite, questo, che può essere portato a 36 mesi nel quinquennio mobile utilizzando la CIGS per causale contratto di solidarietà, perché la durata di tali contratti vengono computati nella misura della metà per la parte non eccedente i 24 mesi e per intero per la parte eccedente.

Per quanto riguarda la Cassa integrazione ordinaria (CIGO), il decreto prevede sostanzialmente una semplificazione delle procedure di autorizzazione, con l’abolizione delle commissioni provinciali e l’autorizzazione dei trattamenti direttamente da parte dell’INPS. La domanda di CIGO deve avvenire entro 15 giorni dall’avvio della riduzione o sospensione.

Resta invariato, invece, l’importo dell’assegno pari all’80% della retribuzione globale spettante al lavoratore, con un massimo di 1.167,91 euro mensili.

Attività ispettiva – Il secondo decreto pubblicato (D.Lgs. n. 149/2015) prevede l’istituzione dell’Ispettorato nazionale del lavoro. La nuova Agenzia, che integra i servizi ispettivi del Ministero del Lavoro, dell’INPS e dell’INAIL, ha personalità di diritto pubblico, autonomia di bilancio e autonomi poteri per la determinazione delle norme concernenti la propria organizzazione ed il proprio funzionamento. Tra la funzioni attribuite all’Ispettorato nazionale si ravvisa innanzitutto quella di coordinamento, sulla base di direttive emanate dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, della vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e assicurazione obbligatoria. A tal fine, l’Ispettorato definisce tutta la programmazione ispettiva e le specifiche modalità di accertamento e detta le linee di condotta e le direttive di carattere operativo per tutto il personale ispettivo (compreso quello in forza presso INPS e INAIL). In supporto alla programmazione dell’attività di vigilanza svolta dall’Ispettorato, si prevede l’obbligo per l’INPS, l’INAIL e l’Agenzia delle Entrate di mettere a disposizione dell’Ispettorato, anche attraverso l’accesso a specifici archivi informatici, dati e informazioni, sia in forma analitica che aggregata.

Politiche attive – Sul fronte delle politiche attive, il D.Lgs. n. 150/2015 ha previsto l’istituzione della nuova Rete nazionale dei servizi per le politiche del lavoro. Tale Rete, che ha l’obiettivo di ridisegnare un modello di organizzazione del mercato del lavoro e delineare una nuova procedura di accesso alle politiche attive del lavoro, sarà gestita dal Ministero del Welfare, la nuova Agenzia nazionale per le politiche attive del Lavoro (Anpal) e le stesse regioni e province autonome. A coordinare il tutto sarà l’Anpal che avrà il compito di coordinare i servizi pubblici per l’impiego, definire gli standard di servizio delle politiche attive, delle politiche di attivazione dei lavoratori disoccupati e dei programmi co-finanziati dal Fse, in raccordo con l’Agenzia per la coesione territoriale.

Razionalizzazione e semplificazione -
Ultimo decreto pubblicato, ma non per importanza, è quello riguardante la “razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a carico dei cittadini di rapporto di lavoro e pari opportunità” (D.Lgs. n. 151/2015). Le novità, infatti, vanno: dall’inserimento mirato dei disabili e degli altri soggetti aventi diritto al collocamento obbligatorio alla semplificazione della tenuta del Libro unico del lavoro (LUL), nonché alla revisione della disciplina dei controlli a distanza sugli impianti e sugli strumenti di lavoro. Significativi interventi si registreranno anche in materia di dimissioni e risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, al fine di contrastare le c.d. “dimissioni in bianco”.

Quindi, il filo conduttore che dovrebbe in qualche modo unire i molteplici interventi è senza dubbio quello della razionalizzazione e semplificazione di procedure e adempimenti, in modo tale da contrastare una volte per tutte l’ormai nota “burocrazia”, che tanto rallenta l’attività degli operatori del settore.
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