30 ottobre 2014

Pluripensionati. Unificata la data di pagamento

Chi è titolare di più trattamenti previdenziali, vedrà spostata la data di pagamento delle pensioni a giorno 10

Autore: Redazione Fiscla Focus
Premessa – A seguito dell’approvazione del Ddl Stabilità 2015, successivamente firmato dal Presidente della Repubblica e bollinato dalla Ragioneria Generale dello Stato, è possibile scovare nel testo della manovra finanziaria delle norme piuttosto marginali dal punto di visto economico (ma non per questo meno importanti) che precedentemente non erano comprese nelle slides e successive bozze illustrate dal Governo il 15 ottobre scorso. Stiamo parlando, in particolare, delle regole che modificano la data di pagamento delle pensioni che nelle scorse settimane ha fatto scattare più di un dissenso da parte dei pensionati e dei loro rappresentanti. Vediamo nel dettaglio la portata della norma.

Differimento pensioni – La novità, contenuta nell’art. 26, c. 3 dal titolo “Riduzioni delle spese ed interventi correttivi del Ministero del lavoro e delle politiche sociali”, stabilisce che - dal 1°gennaio 2015 - i trattamenti pensionistici, gli assegni, le pensioni e le indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché le rendite vitalizie dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro sono poste in pagamento il giorno 10 di ciascun mese o il giorno successivo se festivo o non bancabile, con un unico pagamento, ove non esistano cause ostative, nei confronti dei beneficiari di più trattamenti. Inizialmente, non era chiaro se la norma riguardasse tutti i pensionati o meno; ora è stato precisato che i soggetti interessati sono esclusivamente coloro che percepiscono più di un trattamento previdenziale.

Finalità e funzionalità -
La novità è nata sostanzialmente dalla necessità di portare un notevole risparmio in termini di oneri di gestione dell’INPS, che a seguito dei vari processi di ristrutturazione previdenziale che hanno portato all’assorbimento dell’INPDAP e dell’ENPALS con la manovra “Salva-Italia” (L. n. 214/2011), si è trovato a gestire diversi regimi previdenziali i quali prevedono anche differenti termini di pagamento delle pensioni. Problema, questo, che non sorge se si tratta del singolo pensionato (iscritto all’ex ENPALS o ex INPDAP); differente è invece, la situazione se a riscuotere la pensione sia un soggetto titolare di una pluralità di trattamento previdenziali. In tal caso, si crea una moltiplicazione delle scadenze di pagamento e dei processi amministrativi a monte. Ora, grazie alla suddetta modifica l’INPS è in grado di razionalizzare e uniformare le procedure e i tempi di pagamento delle prestazioni previdenziali corrisposte dall’INPS. Inoltre, non va trascurato il fatto che verrà ridotto notevolmente anche il numero delle operazioni bancario/postali di pagamento, con conseguente risparmio sui costi delle commissioni di pagamento.

Effetti – Volgendo uno sguardo alle tempistiche di pagamento che oggi sono previsti per i pensionato, la novità in commento reca un cambiamento solo per i pensionati ex INPDAP e per quelli INPS, visto che per i primi si verifica un’anticipazione (attualmente la pensione viene erogata ogni 16) e per i secondi un differimento (i pensionati INPS ricevono i trattamenti previdenziali giorno 1). Nulla cambia, quindi, per i pensionato appartenenti all’ex ENPALS, posto che i loro trattamenti prevedono già l’erogazione dei ratei al 10 del mese.
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