23 novembre 2012

Premi di produttività. Trovato l’accordo

È arrivata la firma congiunta da parte di sindacati e imprese sulla detassazione dei premi di produttività
Autore: Redazione Fiscal Focus

Premessa – Dopo un lungo braccio di ferro è stata trovata finalmente l’intesa sulla detassazione dei premi di produttività. Infatti, con comunicato stampa il Governo informa che le parti sociali (ABI, ANIA, Confindustria, Lega Cooperative, Rete imprese Italia, CISL, UIL, UGL), con esclusione della Cgil, hanno firmato l’accordo che fissa le “Linee programmatiche per la crescita della produttività e della competitività in Italia”. Positivo è il commento del premier Mario Monti: “È un passo importante per il rilancio dell'economia. Speriamo che la Cgil si unisca alla sottoscrizione del documento quando lo riterrà opportuno, nell'interesse dei lavoratori e del Paese”. La novità principale che ne deriva è l’impossibilità di procedere alla detassazione delle tredicesime, ma vediamo nel dettaglio cosa contiene questo accordo che prevede lo stanziamento di 2,1 miliardi di euro, così come previsto dalla Legge di Stabilità 2013.

L’accordo
– Numerosi sono i punti dell’accordo, che possiamo sintetizzare nel seguente modo: attribuzione alla contrattazione collettiva nazionale di tutelare il potere di acquisto dei salari; valorizzare la contrattazione di secondo livello affidandole una quota degli aumenti economici eventualmente disposti dai rinnovi dei contratti collettivi nazionali con l’obiettivo di sostenere, negli specifici contesti produttivi, efficaci e mirate misure di incremento della produttività; consentire l’adeguata regolamentazione contrattuale dei rapporti di lavoro alle esigenze degli specifici contesti produttivi di riferimento; equivalenza delle mansioni, organizzazione del lavoro, orario di lavoro e distribuzione flessibile all’impiego di nuove tecnologie; agevolazione del passaggio “lavoro-pensione”; introduzione, entro i limiti di legge e delle risorse economiche, di misure di defiscalizzazione del salario di produttività; incrementare i salari netti percepiti dai lavoratori facendo scattare le misure di defiscalizzazione per le quote di incrementi salariali che verranno concretamente legate, negli specifici contesti produttivi, all’incremento della produttività. Inoltre, l’accordo prevede che entro il 31 dicembre 2012 le parte firmatarie dell’accordo interconfederale 28 giugno 2011 sono chiamate e completare il quadro delle nuove regole in materia di rappresentanza, con ciò dando auspicabilmente vita ad un sistema di relazioni industriali più stabile ed efficace.

Cgil – Non prende parte all’accordo la Cgil. Infatti, secondo Susanna Camusso “è stata scelta una strada sbagliata per cui il contratto nazionale non tutelerà più il potere d'acquisto dei lavoratori".

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