Rimani aggiornato!
Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.
Le nuove più pressanti norme introdotte dal 1° gennaio 2015 dalla nuova Riforma ISEE (Dpcm n. 159/2013), porta con sé una conseguenza che facilmente si poteva intuire nei mesi scorsi: ossia, il crollo delle domande di Dsu. Infatti, secondo la prima fotografia scattata dal ministero del Lavoro nel primo semestre sono state presentate 2,2 milioni di richieste, contro i 2,9 milioni nello stesso periodo del 2014 (24% in meno). Richieste dimezzate, invece, nel Mezzogiorno: Campania (-45,6%), Calabria (-42,1%), Puglia (-38,4%) e la Sicilia (-37,5%). Mentre le dichiarazioni con patrimonio nullo passano da quasi il 75% a meno del 20%. Non dimentichiamoci che il nuovo meccanismo, così come è stato riformulato, fa pesare moltissimo la componente patrimoniale, monitorando più da vicino: immobili, libretti, conto correnti, titoli, ecc. Nulla scappa, dunque, al Fisco il quale si avvale di una serie di verifiche automatiche fatte dagli uffici prima di rilasciare la Dsu.